Micol Azzurro: “Vi presento la nuova me”
Attrice, modella, presentatrice. Micol Azzurro è tante cose assieme che si muovono in contemporanea: impossibile che una parte lasci indietro l’altra. Il lockdown appena superato ha messo in luce le nostre debolezze e i punti forti, abbattuto alcune convinzioni e ci ha fatto capire che è necessario un passo avanti verso nuove direzioni. Come quello intrapreso dalla showgirl romana, che in attesa di tornare sul set o sul palcoscenico di un teatro ha trasformato una delle sue insospettabili passioni in una nuova occasione di vita.
Eccoci qui, Micol. Ci troviamo finalmente insieme, questa volta dopo un periodo particolarmente difficile per entrambi, come per tutti. Tu come hai trascorso questo lockdown e dove?
Innanzitutto stiamo entrambi bene Ale e ne sono molto felice. In questo ultimo periodo, più che mai, abbiamo toccato con mano quanto l’essere in salute sia il vero e unico punto fermo per la nostra felicità, anche se tendiamo a dare la cosa per scontata. Io ho avuto la fortuna di poter trascorrere questi mesi nella mia casa al mare e sono stata veramente grata di aver potuto godere di questo privilegio, anche perché non avevo mai avuto la possibilità di stare a contatto con la natura per tutto questo tempo senza distrazioni esterne. Volenti o nolenti, le opportunità per trascorrere tanti giorni lontani dalla città, che sono il fulcro del lavoro, solitamente sono poche. Giusto l’estate o qualche weekend mordi e fuggi. L’immersione totale per settimane e settimane tra il mare e la campagna mi ha regalato energie e spunti di riflessione inimmaginabili.
Immagino, però, che non sia stato tutto rose e fiori…
Immagini bene. Avevo i parenti lontani, in un’altra regione, amici cari a Milano che non potevo vedere… avevo paura. Ogni giorno le telefonate che in genere hanno il “come stai?” messo lì, come doverosa apertura di un discorso in cui il fulcro sta da tutt’altra parte, si erano completamente capovolte. Come stavano le persone lontane era tutto quello che volevi sapere. Vivere costantemente con un pericolo che stazionava fuori dalle porte di ogni casa ha ribaltato i nostri valori. È stato un evento che che ci ha obbligati a guardare il mondo che conoscevamo con timore e questo ci ha fatto sentire inermi. Penso che oggi ci sentiamo tutti dei sopravvissuto grazie a questa esperienza e forse sappiamo meglio cosa non vogliamo dalla vita: abbiamo avuto il tempo di pensare a ciò che ci faceva male e tante cose rientravano nella nostra normalità. Ci saranno dei cambiamenti in tante persone a mio parere, chi li attuerà lo farà per dare un senso alla sua personale lezione di vita impartita da questa incredibile e inaspettata ondata di consapevolezze e paura che ci ha travolti. Nel mio caso credo che effettuare dei cambiamenti sia anche un modo per rendere grazie al fatto di esserci ancora.
Tu cosa hai imparato da questa esperienza? In te quali consapevolezze hai rafforzato e quali realtà hai depennato dalla lista delle tue priorità?
Ho imparato che per quanto io possa non ascoltarle tutti i giorni ci sono delle parti di me che hanno bisogno di avere più tempo per esprimersi e che senza contatto con la natura e gli animali mi sento priva di una fonte di energia di cui ho bisogno di nutrirmi costantemente. Ho capito anche qualcosa in più sugli altri, sai Ale? Che chi mi segue, per esempio sui social, ha piacere di ricevere più spesso il racconto delle mie giornate. E che anche a me piace farlo più assiduamente. Ho sperimentato chiacchiere su temi diversi e sono rimasta stupita quando proprio sulle tematiche che tenevo più private si siano scatenate delle curiosità e dibattiti pieni di spunti e di conferme di gradimento. Questo mi ha fatta sentire più trasparente con il mio pubblico e forse anche più vicina agli altri. Fa ridere vero? Più vicina, chiusa in casa. È proprio questo il punto, per certi versi: la divisione ci ha reso più uniti! Gli italiani hanno cantato all’unisono ma senza bandiere e senza che ci fossero i Mondiali, parenti e amici si sono ricordati di dirsi “ti voglio bene”, tutti noi ci siamo sentiti un po’ di più amati. Per me è stata una ricarica di energie senza precedenti che ha incluso una sorpresa inaspettata.
Arriviamo quindi alla notizia più scoppiettante legata a questa esperienza! Perché non me la racconti?
Eh sì, scoppiettante è il termine più giusto. Dopo un servizio che ho registrato nel corso della fase uno per la trasmissione Crossover Universo Nerd in cui ho raccontato la mia passione sfrenata per le serie tv ed il gaming sono stata contattata dalla produzione, che dopo la messa in onda della mia intervista ha ricevuto sollecitazioni da molti ascoltatori per saperne di più sui miei gusti e i miei pareri in fatto di bingewatching e videogiochi. Insieme a loro abbiamo studiato un progetto nel quale io possa dedicarmi giornalmente al racconto di questa me inedita. Una nuova avventura professionale partita lo scorso 2 giugno su Twitch, la più grande piattaforma di streaming e gaming in circolazione, dove ho creato il mio canale personale con una fitta programmazione da due ore al giorno per sei giorni su sette con vari temi di intrattenimento tra cui chatting, gaming e ricette di cucina nerd e di bellezza. Uno spazio in cui tutta la libertà di essere me stessa possa uscire senza filtri: saremo un gruppo di persone pronte a scambiarci idee sulle nostre passioni, senza condizionamenti. Tutte cose che ho capito di aver bisogno di lasciar trasparire.
Quindi quello che racconti dimostra che per chi ha voglia di costruire e mettersi in gioco, anche una situazione come il lockdown dovuto a una pandemia può trasformarsi in terreno fertile per una nuova grande e bella novità? Sembra incredibile…
Già. Come è stato inaspettato quello che abbiamo vissuto, eppure è successo. Tutto ciò che ancora non è accaduto è impensabile, nel bene e nel male, ma tutto può succedere. Dipende da noi. Noi dobbiamo crederci, e muoverci per far sì che si realizzi la prospettiva più positiva dei nostri pensieri. Con coraggio e dedizione. Ed è questo il messaggio che ti vorrei lasciare. Crediamoci. Crediamo alla rinascita del nostro Paese, a un rilancio del lavoro; crediamo nel prossimo e in noi stessi, perché se iniziamo a crederci davvero la ruota girerà in quella direzione, e tutto ciò che ci sembrava lontano ieri inizierà a prendere forma davanti ai nostri occhi domani se saranno le nostre mani a plasmarlo con la forza della volontà. Tu Ale, che dei sogni hai fatto il tuo credo, non avrai difficoltà a capirmi. Un ringraziamento a te e a tutti i sognatori là fuori che hanno il coraggio di sognare con gli occhi spalancati sull’obiettivo e la voglia di corrergli incontro.
Foto di Thomas Reflex Studio