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Le 4 A del Made in Italy qualità e innovazione al primo posto

Le 4 A del Made in Italy qualità e innovazione al primo posto

Angelo Annese
giornata del made in italy

La prima Giornata Nazionale del Made in Italy, si celebra il 15 aprile e non è una scelta casuale visto che il è il giorno in cui è nato Leonardo Da Vinci. Infatti, per simboleggiare questa giornata è stato scelto come logo proprio l’uomo vitruviano. Istituita con l’omonima legge del dicembre scorso, la giornata a Tutela del Made in Italy è dedicata alla promozione della creatività e dell’eccellenza italiana e vanta più di 400 iniziative di rilievo culturale, sociale, scientifico, artistico, storico e sportivo sul territorio nazionale. Come riportato da Confesercenti, questa ricorrenza si pone i seguenti obiettivi:

  • riconoscere al Made in Italy il ruolo sociale e il contributo allo sviluppo economico e culturale del Paese, anche in relazione al suo patrimonio identitario;
  • responsabilizzare l’opinione pubblica per promuovere la tutela del valore e delle qualità peculiari delle opere e dei prodotti italiani;
  • sensibilizzare i giovani a scegliere le professioni artigianali e creative legate alle eccellenze delle nostre manifatture.

artigianato 1
Artigianato italiano

Dal 2024, dunque, una volta l’anno si celebrano e difendono le imprese italiane, le maestranze artigiane e le tradizioni secolari del Bel Paese. Un momento ad hoc per valorizzare il patrimonio culturale e produttivo italiano, riconoscendo i risultati e meriti del Made in Italy a livello internazionale. Sono molti i settori nei quali siamo riconosciuti come un’eccellenza: la moda e l’abbigliamento, il design e l’arredamento, l’industria alimentare e vitivinicola, l’automotive, la meccanica di precisione, l’industria chimica e farmaceutica, nonché il settore dell’arte, dell’artigianato e della cultura. L’Italia è leader mondiale nella produzione di circa 250 categorie merceologiche.

Il Made in Italy, quindi, non è soltanto una scritta su un’etichetta, ma una vera e propria forma mentis, un modello produttivo in grado contraddistinguersi agli occhi dei consumatori per la sua qualità, innovazione, design, artigianalità e tradizione, contribuendo a intessere nel mondo un’immagine distintiva e prestigiosa dell’Italia. Queste le parole del ministro Urso:

“Ringraziamo gli imprenditori, gli artigiani, i lavoratori e le lavoratrici che, con passione e dedizione, danno vita ogni giorno alle eccellenze del Made in Italy. Grazie a loro, il nostro Paese è conosciuto e apprezzato in tutto il mondo anche per la qualità delle sue produzioni. Insieme, possiamo fare ancora di più per far crescere il Made in Italy e renderlo sempre più competitivo nel mondo”.

Che cos’è il marchio “Made in Italy”?

Che ci crediate o meno, il Made in Italy è considerato un marchio fatto e finito, al pari di qualsiasi altro brand registrato come Coca Cola. Infatti, per definizione è un marchio d’origine e per rientrare sotto questa denominazione i produttori devono rispettare dei precisi requisiti. Dal 2004 l’ITPI (Istituto Tutela Produttori Italiani) ha sviluppato e implementato la certificazione 100% Made in Italy. Per esempio, un prodotto può essere definito Made in Italy soltanto se viene prodotto interamente o nella parte finale della sua filiera sul territorio nazionale. Tuttavia, la normativa in vigore fornisce delle rigide norme a tutela dei produttori offrendo una certificazione che, dopo aver analizzato attentamente progettazione, materiali, confezionamento e design del prodotto ne comprova la sua origine.

Cibo made in italy

Le 4 A del Made in Italy

Il fiore all’occhiello del Made in Italy si riconosce nelle 4 A che rappresentano le categorie di prodotti italiani più esportati nel mondo: Abbigliamento, Alimentare, Arredamento, Automazione.

Abbigliamento (Moda)

La moda Made in Italy è un asset che ha superato i 102 miliardi di euro di fatturato nel 2023 e che continua a crescere; il comparto ha visto le esportazioni crescere del 5,6%. Milano è in testa essendo oggi una delle quattro capitali mondiali della moda insieme a Parigi, Londra e New York, ma non è sempre stato così. L’avventura internazionale della moda italiana contemporanea inizia a Firenze il 12 febbraio 1951, quando il marchese Giovanni Battista Giorgini organizza nella sua villa il First Italian High Fashion Show.

Qui dieci stilisti italiani mostrano i loro modelli e riscuotono un successo tale da riuscire a far tremare le fondamenta del monopolio parigino. Il resto è storia, le sfilate si spostano a Milano e l’epoca d’oro della moda italiana vede la luce tra gli anni ‘70 e ‘80, quando emergono alcuni dei principali brand italiani. Giorgio Armani (1975) è tra i grandi protagonisti e ha collaborato all’ascesa del Made in Italy insieme a icone come Sofia Loren e Gina Lollobrigida. Gianni Versace (1978) ha vestito le modelle più famose del momento, facendosi fautore e pioniere del fenomeno delle top model. D&G, Prada, Gucci, Valentino, Moschino, Fendi, Fiorucci, Bottega Veneta, Max Mara, questi sono solo alcuni dei nomi universalmente riconosciuti che hanno contribuito a plasmare l’estetica della moda italiana.

Giovanni Battista Giorgini organizza nella sua villa il First Italian High Fashion Show
Giovanni Battista Giorgini organizza nella sua villa il First Italian High Fashion Show

Alimentare (Vino)

Nel 2023 le esportazioni hanno raggiunto i 64 miliardi di euro, circa il 10% sul totale delle vendite all’estero dell’Italia. Alla fine di quest’anno potrebbero far registrare un ulteriore aumento del 6%. Questi dati testimoniano il ruolo fondamentale del settore agroalimentare italiano nell’economia nazionale e nel mercato globale. Secondo i dati recentemente diffusi dall’Organizzazione Mondiale del Commercio, tra il 2014 e il 2023 le esportazioni dell’agroalimentare italiano in dollari sono aumentate del 48%. Ma quali sono i prodotti maggiormente esportati? Primo su tutti il vino che gode di grande popolarità ed è considerato tra i più pregiati, i più venduti sono Prosecco, Valpolicella e Franciacorta. Anche l’agricoltura italiana vende molto bene offrendo frutta, verdura e altri prodotti tipici della dieta Mediterranea di grande qualità; tra questi pomodori, melanzane, carciofi, cicoria fresca, indivie, sedano e finocchi. Ai quali si aggiungono tutte le specialità Dop (Denominazione di Origine Protetta), Igp (Indicazione Geografica Protetta) e Stg (Specialità Tradizionale Garantita). L’obiettivo è di portare il valore annuale dell’export agroalimentare italiano a 100 miliardi di euro entro il 2030.

parmigiano reggiano Made in Italy DOP


Arredamento (Design)

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Judith Godrèche

Con una quota di 30.000 imprese attive nell’ambito del design, l’Italia è sul podio della classifica europea. Il design italiano offre occupazione a 61 mila lavoratori generando un valore aggiunto pari a 2,5 miliardi di euro. Il settore è sviluppato maggiormente in Lombardia, Emilia-Romagna e Piemonte e secondo lo studio realizzato da Bain & Company, il valore globale del design italiano di alta gamma, rappresentato in particolare dall’arredamento, è destinato a crescere. Dopo aver raggiunto circa 40 miliardi di euro nel 2023, il segmento luxury potrebbe raggiungere una quota di ben 60 miliardi nel 2026.

I dati sui consumatori evidenziano una nuova tendenza, che gioca a favore di questo settore, ovvero una tendenza home-centric considerata personale dove si punta sempre più sulla ricercatezza estetica, fornendo input importanti alla filiera. Si parla di mobili made in Italy dalla fine dell’Ottocento, quando l’Italia era in pieno Risorgimento e stava attraversando un periodo di rinascita culturale ed economica. In questo contesto, il design italiano cominciò ad emergere come forza creativa e generatrice, grazie agli input esterni e ai designer italiani che si distinguevano per la cura nella scelta dei materiali e l’eleganza delle forme. La città di Milano è dagli albori il centro del design italiano, ed ospita ad oggi il Salone del Mobile una delle più importanti fiere di design al mondo. Tra i brand più famosi abbiamo Cassina, Artemide che ha creato la Lampada Tolomeo, Molteni&Co., Arco, Lago, Urquiola Alessi e Kartell, il brand italiano che ha reso la “Plastica” un materiale di lusso.

Arredamento e design Made in Italy


Automazione (Automotive)

L’industria italiana costruttrice di macchine utensili, robot e automazione (automotive) vanta, come emerge dai dati del Centro Studi & Cultura di Impresa di Ucimu-Sistemi per Produrre, nel 2023, una produzione che si è attestata a 7.560 milioni di euro, segnando un incremento del 3,8% rispetto all’anno precedente. Il risultato determinato dal buon andamento delle esportazioni cresciute, del 10,3%, a 3.825 milioni di euro. Il dato di export/produzione è tornato a salire, attestandosi a 50,6%.

Automotive made in italy
Eccellenze italiane, Lamborghini.

Oggi le auto italiane si distinguono in tutto il mondo per il loro stile, eleganza e sportività, grazie a marchi come Ferrari, Lamborghini, Alfa Romeo e Maserati, che hanno fatto della competizione, del lusso e del design i loro tratti distintivi.

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