Salvatore Esposito – La rivelazione di Gomorra
22 Luglio 2014
Salvatore Esposito è una rivelazione. Nell’accezione più entusiasmante del termine. Non solo perché è uno dei protagonisti di Gomorra- La serie, fiore all’occhiello di Sky e già venduta in oltre 50 paesi nel mondo, ma soprattutto perché è la dimostrazione di come talento, studio, una fortissima determinazione e un pizzico di fortunate coincidenze possano davvero dare vita ai propri sogni.
Salvatore, vorrei che mi raccontassi del momento in cui hai scelto di fare l’attore, in cui hai sentito la “vocazione” per questo mestiere. Posso dirti che è una passione nata fin da bambino. Ricordo benissimo che giĂ ai tempi delle elementari ero in prima fila alle recite scolastiche, di cui ero quasi sempre il protagonista (ride), insomma son cresciuto con una vera e propria vocazione. Anche in vacanza, nei villaggi turistici, ero sempre il primo a desiderare di mettere in scena degli spettacoli. Ricordo che al liceo ne preparammo due, in lingua inglese e con grande impegno, per partecipare a dei concorsi ma poi, intorno ai diciotto anni, ho cominciato a chiedermi se bastasse solo quella, la passione intendo. La consapevolezza che si fosse in tanti a voler fare questo mestiere mi ha fatto pensare che forse avrei dovuto mettere da parte questo sogno, perchĂ© sarebbe stato impossibile farne un mestiere, e magari dedicarmi a qualcosa di piĂą accessibile, di piĂą “normale”. Quindi ho cominciato a studiare all’universitĂ e a lavorare. Mi mantenevo lavorando da Mac Donald’s, ma ad un certo punto intorno ai ventiquattro anni mi sono detto: “Vuoi fare questo mestiere a vita? Ti vedi fra dieci-quindici anni ancora qua, a fare panini”? Immagino quale sia stata la risposta… Già … Quindi ho deciso di studiare seriamente recitazione, facendo un corso alla scuola di cinema di Napoli, perchĂ© sai, è facile dire “la passione“, ma poi devi metterti alla prova, capire se hai davvero un potenziale e così, dopo aver avuto dei riscontri positivi attraverso questa esperienza a Napoli, ho scelto di continuare a studiare a Roma con Beatrice Bracco, che purtroppo non c’è piĂą, ma fu l’acting trainer di attori come Kim Rossi Stuart, Claudio Santamaria, Paola Cortellesi e tanti altri. Sono sempre stato consapevole del fatto che, data la moltitudine di ragazzi che desiderano fare questo mestiere, una vera e propria preparazione fosse fondamentale per distinguersi e fare la differenza. Nella serie sono tanti gli interpretati, tutti molto preparati, ma di fatto semisconosciuti a farsi notare, ma il tuo personaggio, credo sia quello che abbia colpito piĂą degli altri anche per via delle trasformazioni ad esso legate. Come sei stato scelto per interpretare “Genny Savastano”? Proprio per riallacciarmi a quello che mi hai appena detto, ovvero che il talento è certamente necessario ma, ahimè non sufficiente, per fare questo mestiere. Com’è arrivata questa occasione? Fortunate coincidenze! La mia vita è costellata da una serie di coincidenze (ride). L’anno scorso ho fatto un piccolo ruolo ne “Il clan dei camorristi” dopo che i casting director della serie, Francesco Vedovati e Valeria Miranda, mi notarono in accademia da Beatrice Bracco. Mi chiesero di supportarli nei provini, che praticamente significava dare le battute agli attori provinanti. Sono rimasti molto soddisfatti del risultato, mi trovarono preparato e dopo un paio di settimane mi proposero quel ruolo, con il benestare dei registi Alessandro Angelini e Alexis Sweet, che rimasero molto colpiti. Qualcosa di molto simile è accaduto poco dopo, poichĂ© Valeria Miranda, con Francesca Borromeo (casting director ndr), stavano facendo un nuovo casting per “1992” un’altra serie Sky che andrĂ in onda in autunno, e io sono andato di nuovo a fare da spalla ai provini, piĂą che altro per tenermi allenato; sai, studiare tante scene a memoria, provare tanti personaggi diversi, mi dava anzitutto la possibilitĂ di confrontarmi con tanti bravissimi attori e poi di tenermi allenato. Dopo qualche giorno Francesca mi chiama, mi fa molti complimenti e insiste affinchĂ© faccia i provini per Gomorra- la serie che stava organizzando Laura Muccino. Le dico che la mia agenzia aveva giĂ mandato il mio materiale ma io ero titubante, perchĂ© sapevo che cercavano attori del tutto sconosciuti o che comunque non avessero fatto nulla di simile (e io avevo appena fatto il Clan dei camorristi ndr), comunque Francesca insiste e mi fa chiamare dall’assistente di Laura Muccino per fare da spalle ai provini per Gomorra-la serie, poi dopo una quindicina di giorni invece mi chiamano per chiedermi di fare il provino per il ruolo di Genny Savastano cosa che mi colpì moltissimo, anzitutto perchĂ© pensarono a me ma soprattutto perchĂ© il personaggio rappresentava una vera e propria sfida! Genny era molto diverso da me per tanti aspetti, soprattutto il Genny “prima maniera”, lui aveva 20 anni io 28, era goffo, piĂą grosso di quanto fossi io, arrogante. Era una costruzione molto particolare e stimolante da fare e ne sono stato onorato. Il lavoro sul tuo personaggio immagino sia stato molto complesso e duro, sei dovuto ingrassare e dimagrire per esigenze di copione e noi siamo abituati a vedere le Star americane piĂą che quelle italiane prestarsi a questo tipo di necessitĂ . Tu come ti sei preparato quindi per riuscire a rendere credibile Genny Savastano? Ho fatto semplicemente quello che dovrebbe essere il lavoro dell’attore. In America ci sono attori che vincono premi per trasformazioni del genere, certo ho tantissime cose ancora da imparare ma è vero che in Italia non era quasi mai successo di fare un lavoro così impegnativo su un personaggio. Ho preso piĂą di dieci chili per fare il primo Genny e poi ne ho persi altri venti per il secondo, ma l’aspetto piĂą importante e stimolante è stato rendere credibile la psicologia, l’evoluzione nello sguardo, il modo di camminare, il cambiamento interiore del personaggio, il modo di porsi e d’interagire col suo intorno. In Italia purtroppo non siamo molto abituati a questo tipo di approccio e sono quindi molto orgoglioso del lavoro che mi è stata data la possibilitĂ di fare. Cosa credi sia necessario per costruirsi oggi, una carriera che sia credibile e anche duratura? Io non so se dipenda semplicemente dal tuo modo di recitare. Robert De Niro dice che la carriera di un attore è fatta dalle scelte che fa. Io sono deciso a fare le scelte migliori e spero che l’Italia, le produzioni italiane, mi offrano ancora delle opportunitĂ , mi offrano altri personaggi, anche complessi, scritti benissimo, com’è stato fatto per Genny, attraverso cui avere la possibilitĂ di fare il mio lavoro e dimostrare il mio valore. Ma se tu dovessi raccontare una storia da regista, quale sarebbe? Mi piacerebbe raccontare i sacrifici e le tante rinunce che ci sono alle spalle dei ragazzi che decidono di seguire le proprie passioni. Che siano essi cantanti, attori, ballerini, sportivi cambia poco. Oggigiorno scegliere d’ investire sulle proprie passioni è una scelta davvero molto coraggiosa, il mondo dello spettacolo è di per sĂ© una scelta coraggiosa e mi piacerebbe raccontarla un domani… Mi fa molto piacere quello che dici perchĂ© lo credo anch’io e questa è anche una “mission” di questo magazine. Noi vogliamo raccontare le nuove personalitĂ del mondo dello spettacolo, le nuove e future Star, chi come te si sta distinguendo, anche raccontando le veritĂ e i grandi sacrifici che stanno dietro, e dentro, un mondo che in tanti ancora immaginano essere fatto solo di privilegi. A te cosa spaventa di piĂą? Essendo cresciuto in una realtĂ particolare e avendo vissuto esperienze molto forti e diverse fra di loro, posso asserire di non aver paura di nulla. Mi lascia solo impietrito l’idea che possano stare male e soffrire le persone a me care, senza che possa fare nulla per loro. Per il resto ripeto, non ho paura di nulla! Mi viene naturale chiederti che ruolo abbia avuto la tua famiglia nelle tue scelte di vita… E’ stata fondamentale! Quando lavoravo da Mac Donald’s, e avevo uno stipendio regolare, contratto a tempo indeterminato, una serie di garanzie insomma, e ho deciso di mollare tutto per inseguire i miei sogni, mio padre è stato il primo a supportarmi! Ho spiegato loro che avevo bisogno di tempo per studiare, per prepararmi a diventare un bravo attore, poichè non avrei potuto immaginarmi tutta la vita a fare panini e vivere col rimorso di non averci provato. Hanno capito all’istante, senza esitazioni! Sono enormemente grato per l’incondizionato aiuto della mia famiglia. La grande popolaritĂ che la serie ti ha regalato, la possiamo riscontrare oggettivamente anche grazie alle migliaia di fan ed estimatori che ti seguono sui social network. Che valore hanno per te e che rapporto hai con i tuoi fan? Credo che i social network e il web siano il mezzo di promozione piĂą importante oggigiorno. PerchĂ© hai un legame diretto e naturale con la gente, senza filtri, siano essi detrattori o sostenitori, e questo mi rende molto felice, mi stimola continuamente a dare il meglio di me. Sono l’attore della serie con piĂą followers sui social e sono molto felice di ciò, ma soprattutto sono felice della possibilitĂ d’interagire con loro e di godere della grande carica che deriva dal grande affetto di chi mi segue. Dimmi invece che rapporto hai con il mondo della moda, dell’immagine? Quando si parla di moda per me è sempre un po’ imbarazzante (ride). Non sono un indossatore, ho un fisico robusto forgiato da tanti anni di sport e un po’ di pancetta da allenamenti finiti (ride), ma mi piace molto la moda, la seguo, mi aggiorno e poi ho mia sorella che ha un ottimo gusto e spesso si occupa lei di darmi i consigli giusti! Quindi se dovessi definire il tuo stile? Direi molto semplice! Diciamo non artefatto. Non amo farmi notare, anzi spesso cerco di passare inosservato, sono timido in fondo, m’incappuccio o mi metto un cappello e inforco gli occhiali da sole (ride). Non amo attirare l’attenzione mettiamola così! Direi che basta la tua mole e il tuo sguardo intenso per farlo! (ride) GiĂ ! Ti ringrazio! Che progetti hai nell’immediato futuro? So che si sta lavorando alla prossima serie di Gomorra, ma so anche che voi attori siete particolarmente scaramantici… E invece una cosa posso dirtela, sono uno che bada al concreto, ho apprezzato molto i complimenti degli addetti ai lavori, della gente “importante”, cose che non mi sarei mai aspettato fino a pochi mesi fa. La popolaritĂ della serie mi ha regalato tante emozioni e certamente adesso nel mondo del cinema italiano tante persone sanno chi è Salvatore Esposito, ma al momento non c’è nulla di concreto, ci sono delle voci, delle cose che potrebbero prender forma, però sono molto meno rispetto a quello che mi sarei immaginato dopo aver partecipato ad un progetto così grande e apprezzato. Io credo di aver dimostrato di amare questo mestiere e di poter fare bene, aspetto quindi nuove opportunitĂ e nuove sfide! Noi siamo certi che non tarderanno ad arrivare!]]>