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La leggenda degli occhi di ghiaccio: intervista all'autrice Manuela Valente

La leggenda degli occhi di ghiaccio: intervista all'autrice Manuela Valente

Redazione Starssystem

Amante di tutte le arti, dal canto alla pittura, Manuela Valente scopre il teatro durante gli studi e ne segue un percorso amatoriale per circa dieci anni. Grande cultrice della lettura trova nello scrivere una travolgente passione tanto da portarla a comporre storie e racconti di vario genere. Infatti, è autrice di una trilogia fantasy edita da Nadia Camandona Editore. Scoprite assieme a noi tutti i segreti dell’autrice de “La leggenda degli occhi di ghiaccio”… Si descriva… Ha carta bianca. Sono una mamma di trentacinque anni. Ho fatto, nella mia vita, molti lavori e ancora oggi sono alla ricerca, come molti, del lavoro perfetto. L’amore per la scrittura nasce con me, sin da piccola mi dilettavo nel comporre piccoli racconti. Spesso basandomi su libri letti o su film visti in televisione. Poi con il tempo ho sperimentato altre strade. Nelle mie vene scorre l’arte in ogni sua forma. Amo disegnare, anche se non ho mai fatto una scuola specifica, mi piace il teatro, infatti ho seguito questa strada per più di dieci anni. Mi piace cantare, ma in questo caso mi fermo alla mia doccia! Insomma, alla fine, dopo aver tentato tutto, ho capito che ciò che più mi dava soddisfazione e che in qualche modo mi completava, giungendo dritta alla mia anima, era la scrittura. Leggere è per me come mangiare, infatti non ho un genere che prediligo, ma amo spaziare e scoprire generi differenti. Mi ritengo una persona semplice con desideri e aspettative tipiche di una donna della mia età. Come le è venuta in mente la trilogia urban fantasy “La leggenda degli occhi di ghiaccio”? È una storia lunga, che risale alle superiori. La stranezza è che lo spunto arriva da un film che tutti conosciamo: “Ladyhawke”. Non saprei se definirlo di genere fantasy, ma l’idea di far trasformare i miei personaggi in lupi arriva da lì. Ho scelto questo splendido animale perché so che il lupo, così come  altre specie, è monogamo. Mi piaceva l’idea che i miei personaggi fossero legati da un amore eterno sia in forma umana che animale. Il resto è puro frutto della mia fantasia. Da principio i miei personaggi erano adulti e tutta la storia era ambientata in un’epoca lontana. Poi l’inizio di questo libro è stato messo in un cassetto e abbandonato. Mi sono dovuta cercare un lavoro, ho seguito la mia passione per il teatro, insomma, per un po’ mi sono dedicata ad altro. Naturalmente continuavo a scrivere, ma non quel romanzo. Racconti più che altro. Poi, qualche anno fa, mentre sistemavo in casa mi sono ritrovata tra le mani quei vecchi fogli e bam! Ho sentito la necessità impellente di concluderlo. Ma da allora di anni ne erano passati un bel po’, e come spesso capita, anche le mie idee si erano nel frattempo modificate. Ecco perché ho cambiato ambientazione ed età dei personaggi. Da principio doveva essere solo un libro, non sapevo sarebbe diventata una trilogia, poi mi sono resa conto che tutto in un solo volume non ci poteva stare… Si è mai ispirata a qualche film o romanzo in particolare? Come ho accennato è stato il film “Ladyhawke” a darmi la prima ispirazione. Il decidere di ambientarlo ai nostri tempi, anziché in mondi paralleli o in epoche passate, è perché penso che oggi i giovani vogliano sentire i personaggi dei libri che leggono più vicini a loro. Con esigenze ed esperienze in cui possono in qualche modo rispecchiarsi. Non nego che “Twilight” sia stato di aiuto in questa mia decisione. I personaggi sono solo frutto della sua fantasia o ha trovato spunto nel reale per tratteggiarli? In realtà, ho cercato di unire tratti del mio carattere ad atteggiamenti che vorrei avere, ma che non mi appartengono. Tutti vorrebbero essere diversi in qualcosa, chi più forte, chi più determinato, chi più coraggioso… Il bello dello scrivere è che hai libero accesso a tutto ciò che vuoi. Plasmare e modificare. Distruggere e ricostruire. Il potere dello scrittore… Un potere immenso se vogliamo! Cosa ne pensa del mondo letterario fantasy italiano? Penso che sia solo all’inizio. Rispetto ad altri paesi siamo ancora “giovani”, non insegniamo ai nostri figli l’amore per la scrittura e troppo spesso mi capita di vedere bambini o giovani senza fantasia. È bello vivere della creatività altrui, ma saper immaginare è una dote che si costruisce fin da piccoli. E in questo la lettura gioca un ruolo fondamentale. Spero che in Italia il fantasy riesca a sfondare e a trovare il giusto spazio che merita. Progetti futuri? Sì, mi sto dedicando a una nuova opera. Non voglio però raccontare nulla. Diciamo che è appena sbocciata, ma amo già i suoi protagonisti come figli! L’unica cosa che posso rivelare è che questa volta sarà ambientata per la maggior parte a Torino. Un saluto ai lettori di StarsSystem.tv… Un abbraccio caloroso a tutti gli appassionati e fedeli seguaci di StarsSystem.tv! Spero che la mia intervista vi entusiasmi come le notizie riportate su questa completa e dettagliata rivista che vi permette di scoprire segreti e novità presenti nel web e non solo! [gallery link="file"]]]>

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