Letture per sognatori — Finché il caffè è caldo
Letture per sognatori è un piccolo spazio dove scoprire libri che ispirino e aiutino a guardare oltre i propri limiti, per abbracciare i nostri sogni
Il filosofo Michel Foucault una volta scrisse: “Per sognare non bisogna chiudere gli occhi, bisogna leggere”. La scelta di un libro può dire tanto di noi, dei nostri sogni e delle nostre paure. Questo non significa che, quando uno si approccia alla lettura, lo debba fare con timore o con quello snobismo che mal si addice a un piacere così universale. Leggere è un piacere, un momento di assoluta tranquillità dove anche lo scorrere del tempo cede il passo all’emozioni di una storia. È come bere una calda tazza di fumante caffè, mentre fuori piove.
Finché il caffè è caldo, il debutto di Toshikazu Kawaguchi
Ed è proprio il caffè il pretesto narrativo utilizzato dallo scrittore giapponese Toshikazu Kawaguchi per il suo romanzo di debutto – edito in Italia da Garzanti – Finché il caffè è caldo. Una veloce lettura di sole 192 pagine, capace però di offrire conforto, con la semplicità e la delicatezza che solo la letteratura asiatica riesce ad avere. Finché il caffè è caldo, primo volume di una trilogia nata dal successo del romanzo, ha una sorprendente, infallibile capacità di trovare una risonanza emotiva duratura nel lettore, e di toccare con grande grazia il tema dell’empatia e la necessità – oggi più che mai – di essere buoni gli unici con gli altri.
Il romanzo è ambientato a Tokyo. In uno stretto vicolo della città sorge un piccolo caffè immaginario chiamato Funiculi Funicula. In questo locale dall’aria ordinaria, i clienti hanno la possibilità di viaggiare indietro nel tempo, in un luogo a loro scelta.
All’interno del caffè, infatti, è presente una particolare sedia che permette di compiere questo straordinario viaggio; essa però è occupata per la maggior parte del tempo dal fantasma di una donna in abito bianco, che passa le proprie giornate leggendo e si alza solo una volta al giorno per andare al bagno. Quando l’entità si sposta dalla sedia è possibile prendere il suo posto e, una volta servito il caffè, iniziare il proprio viaggio.
Questa esperienza è però soggetta a una serie di regole: una volta tornati indietro nel tempo, i clienti non possono lasciare il posto; le uniche persone del passato che possono essere incontrate sono quelle che hanno visitato il bar; qualsiasi cosa accada nel passato, il presente non cambierà; e, soprattutto, il cliente deve tornare nel presente prima che la sua tazza di caffè si raffreddi (circa un’ora).
Finché il caffè è caldo segue le storie del personale del bar, in particolare del barista Kazu, e di quattro diversi clienti. La prima, una donna d’affari di nome Fumiko, cerca di recuperare il rapporto con il suo fidanzato dopo che questi ha lasciato il paese per un lavoro negli Stati Uniti. La seconda cliente, un’infermiera di nome Kohtake, cerca di trovare una lettera scritta dal marito malato di Alzheimer. Il terzo, il proprietario di un bar di nome Hirai, cerca di avviare una conversazione con la sorella, che sta evitando. Il quarto cliente è uno dei comproprietari del bar, di nome Kei, che cerca di andare nel futuro per parlare con la figlia non ancora nata.
Attraverso le quattro storie, l’autore mira a mostrare ai lettori che per affrontare il presente e il futuro è necessario liberarsi del peso del passato, accettare ciò che è successo ed andare avanti. Un monito a ricordare che la vita ci offre tante opportunità e siamo noi gli artefici del nostro destino. Se il passato non si può cambiare, il presente e il futuro sono invece pronti ad accogliere le nostre decisioni e a crescere con noi.
Con il caffè davanti a sé, chiuse gli occhi e inspirò profondamente.
Era il suo momento di felicità.