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Gabriele Goffredo & Anna Matus – Il ritmo del cuore

Gabriele Goffredo & Anna Matus – Il ritmo del cuore

Redazione Starssystem
gabriele goffredo

Vienna, Chengdu, ancora Vienna e poi Shijiazhuang: un percorso lastricato d’oro quello di Gabriele Goffredo e Anna Matus, quattro volte campioni mondiali di danze latino-americane che lo scorso maggio sono riusciti a imporsi, da esordienti di categoria, anche tra i professionisti. Samba, rumba, paso doble: la tecnica si affina dopo anni di allenamento, l’amore invece è una conquista giornaliera. Gabriele e Anna, oltre che partner sullo stage, sono una coppia anche nella vita di tutti i giorni. È questo l’ingrediente segreto dei loro successi?

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Avevate entrambi partner diversi prima di iniziare a ballare insieme nel 2011. Come si sono incontrate le vostre strade e come è nata la vostra storia d’amore?

Gabriele – Io dopo aver ballato con mia sorella Antonella Goffredo e aver raggiunto la finale mondiale Amatori di Latin Dance (il ballo è una passione di famiglia) ho avuto un breve partnership con Francesca Tocca ma abbiamo gareggiato assieme per soli sei mesi.

Anna – Io invece in quel periodo gareggiavo con un ballerino spagnolo.

Gabriele – Quando sono rimasto senza ballerina ho cominciato a cercare una nuova partner attraverso video di gare ed esibizioni: è così che ho visto un’esibizione di Anna impegnata in una sensuale e splendida rumba! Bè, alle 3 di notte decisi che volevo ballare con lei. Allora il giorno dopo la chiamai ricevendo un secco no come risposta. Il motivo? Ero famoso per non avere esattamente un caratterino facile. Evidentemente però la mia proposta sortì l’effetto voluto, e così dopo dieci giorni lei mi contattò a sua volta per fare una prova. La nostra “prima volta” fu in Slovenia: 8 ore di rumba. A prova iniziata la presi per mano, e un secondo dopo avevamo capito non solo eravamo fatti per ballare assieme, ma c’era qualcosa di più. C’è subito stato un magnetismo incredibile: io era fidanzato da sei anni con un’altra ragazza e anche lei era impegnata. È stata molto dura all’inizio, ma dopo due anni abbiamo coronato il nostro sogno d’amore.

Vi siete sposati di recente dopo una proposta di matrimonio decisamente spettacolare, fatta a Vienna durante il Campionato del Mondo Amatori Latin del 2017. Gabriele, come mai hai scelto di chiederglielo in quel momento? E Anna, te lo aspettavi?

Anna – Mai mi sarei aspettata una proposta del genere: Gabriele ha una personalità forte e vulcanica, ma non pensavo fino a quel punto. È riuscito a spiazzarmi facendomi sentire una vera principessa.

Gabriele – Sono cresciuto con il pensiero che non mi sarei mai sposato. Ero convinto che avrebbe in un certo modo limitato la mia libertà, ma negli anni con Anna (ed è tutto merito suo) qualcosa dentro di me è cambiato. Allora mi son detto “se decido di farlo lo faccio a modo mio”. In grande. E così le ho chiesto di sposarmi davanti a migliaia di persone: è stato difficile da credere anche per me, però l’ho fatto! E ora sono felice ogni giorno di più di aver fatto quel gesto.

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Come si svolgono i vostri allenamenti e come vi preparate prima di una gara importante?

La nostra giornata di allenamento si svolge così: sveglia la mattina presto intorno alle sette, colazione e poi dritti in palestra per la preparazione con il nostro personal trainer prima di passare all’allenamento tecnico in coppia. A questo si aggiungono le prove generali la sera prima dell’evento e le ore di insegnamento ai nostri allievi che vengono da tutto il mondo. In poche parole, il ballo ci tiene impegnati dalla mattina presto fino alla sera tardi, e quando non siamo in palestra o a provare siamo in viaggio per gare o congressi. Insomma, non stacchiamo mai da quella che è la nostra passione e il nostro lavoro.

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Stare insieme aiuta la vostra intesa nel ballo?

Potrebbe sembrare un strano perchè stare assieme tutto il giorno alle volte può essere un po’ stressante. Ma nel nostro caso questo ci ha reso una forza: credo ci siano le medaglie vinte a dimostrarlo. Siamo sicuri che sostenerci a vicenda e condividere tutto ci porti a dare il meglio, affrontando le gare con una cattiveria diversa. Basta avere un forte legame, tanta passione e un po’ di testardaggine ben dosata per diventare inarrestabili! Sappiamo bene che senza l’altro nulla di tutto quello che abbiamo fatto sarebbe stato possibile, quindi avanti così.

Quali sono le doti che ogni buon ballerino dovrebbe avere?

Un bel fisico e buona coordinazione decisamente aiutano, ma la cosa più importante è il cervello. Essere pronti a sacrificare tutto per allenarsi costantemente e saper rialzarsi dopo le sconfitte o quando il risultato non è quello sperato: non scordiamoci che il nostro è uno sport dove si gareggia sotto l’occhio di una giuria. Anche questo è un aspetto sul quale bisogna lavorare ed è il primo motivo per il quale nel nostro mondo devi essere forte mentalmente! Molto forte.

In quale dei balli latino americani che eseguite riconoscete di più la vostra identità personale?

Anna – Per quanto mi riguarda samba e rumba! Samba perché sono una persona molto esplosiva e solare e questa disciplina è espressione di forza e velocità! La rumba perché sono anche passionale, dolce ed emotiva: per movimenti e concetto è un ballo di conquista, mi permette di esprimere questo lato della mia personalità.

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Gabriele – Samba e paso doble. Samba perchè richiede soprattutto delicatezza ed elasticità, consentendoti anche gesti tecnici particolari. Per il paso doble le motivazioni sono diverse: nel ballo mi hanno soprannominato Il Gladiatore. Mi piace combattere, sudare e vincere ed il paso racchiude tutto questo, è una sfida estenuante. Per vincere ci vogliono tanta umiltà e sudore. Così come è stata la mia carriera: difficile, ma ho sempre combattuto per tutto, senza mai avere niente in regalo.

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Gabriele, raccontaci di come è stato apparire a Tu Si Que Vales.

Un’esperienza sicuramente diversa ma bella: mi è piaciuto molto ballare con Belen, è stato divertente. Poi il programma è veramente ben fatto e organizzato, dietro le quinte lavorano un sacco di professionisti che rendono il prodotto finale godibile e di successo.

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Dopo tre campionati mondiali amatori vinti consecutivamente siete da poco entrati a far parte della categoria professionisti, centrando la medaglia d’oro a Shijiazhuang City: come avete gestito la pressione di questo salto?

Semplicemente non ci siamo montati la testa: non abbiamo cambiato nulla rispetto agli anni scorsi, dal metodo di lavoro alla nostra personalità. Sentiamo sicuramente di avere più responsabilità verso i piccoli talenti che crescono: dare il giusto esempio è una delle nostre priorità.

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Vi vedete in futuro sul piccolo schermo?

Se ci fosse qualche programma disposto a investire sul talento e sul far conoscere davvero le danze latino americane allora certamente sì.

Cosa pensate dei talent di danza che vanno molto di moda negli ultimi anni?

Sono sicuramente programmi validi ma a nostro parere non sono completi fino in fondo: oggi le coppie più forti, che hanno vinto titoli in giro per il mondo, qui in Italia sono totalmente sconosciute. Spesso perchè questi talent decidono di puntare su figure prettamente televisive: è una scelta, certo, che però non aiuta il nostro movimento a crescere. Ora è purtroppo è così, ma speriamo che in futuro le cose cambino.

Ph:  Serena Pirredda

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