Il Merano WineFestival di Helmuth Köcher è giunto alla 33esima edizione
È il 1992 quando Helmuth Köcher, profondo conoscitore del vino, dopo lunghe esperienze in Francia tra il Bordeaux e la Borgogna, decide di organizzare un evento per valorizzare le cantine italiane, il Merano WineFestival. Un festival, non una fiera, dove possono accedere su invito solo i produttori che hanno superato rigide selezioni.
Da oltre tre decenni, il Merano WineFestival è un appuntamento immancabile per gli amanti del vino e per i professionisti del settore.
Il MWF è iniziato l’8 novembre con la cerimonia di apertura alla Kurhaus ed è terminato oggi, 12 novembre. Nella serata di venerdì, durante la cena di gala, è andata in scena la cerimonia di premiazione delle “The WineHunter Stars“, novità dell’edizione 2024 del Festival.
Merano WineFestival – I vincitori del premio
Il premio è andato a sette personalità conosciute e riconosciute nel mondo enogastronomico, capaci di illuminarlo con la loro passione, dedizione e il loro straordinario impegno: Gianna Nannini, Oscar Farinetti, Viviana Varese, Riccardo Cotarella, Anna Scafuri, Stefano Vitale e Valentina Bertini.
Nella serata di apertura, l’ideatore della rassegna meranese Helmuth Köcher, ha consegnato anche i “The WineHunter Award Platinum”, il riconoscimento più alto della guida The WineHunter. Sono 46 gli Award Platinum assegnati nella categoria Wine e 40 i premi nella sezione Culinaria con le categorie Food, Spirits e Beer.
Nell’ambito della premiazione degli Award Platinum, il patron insieme ad Andrea Radic, giornalista e membro delle commissioni di assaggio della guida The WineHunter, ha consegnato il riconoscimento speciale Honour Award a 5 aziende che si sono contraddistinte per gli elementi di Genialità, Famiglia, Innovazione, Conquista e Territorio. I premiati sono: Casadei, Tommasi, Cantina Librandi, Tenute Lunelli, Associazione Vignaioli Colline di Riparbella.
Il Merano WineFestival è stata la prima manifestazione a mettere al centro la qualità e non la quantità, e lo è tutt’oggi. Un modello differente di evento, che basa la partecipazione sull’eccellenza, secondo un’attenta selezione voluta dal patron insieme ai suoi collaboratori. L’evento, infatti, coinvolge moltissime persone e ogni anno vengono degustati più di ottomila vini tra commissioni di assaggio e wine ambassador di tutto il mondo.
Merano WineFestival – La selezione di TheWine Hunter
Al Merano WineFestival possono essere presentati solo prodotti selezionati dal team di TheWine Hunter. I produttori sono molto orgogliosi di essere tra quelli scelti per rappresentare il meglio del proprio territorio. Nell’ultima edizione, non solo aziende italiane, ma anche circa cento estere. Questa è un’interessante occasione di confronto tra mercati, stili di produzione e aree.
Nella Gourmet Arena, 130 produttori di prelibatezze hanno raccontato quanto sia importante curare la scelta degli abbinamenti e dei prodotti, insieme all’occasione di vederli messi nel piatto durante gli show cooking nelle due zone dedicate. Per quanto riguarda gli spirit, c’è un exploit del gin negli ultimi tempi, come dimostra l’aumento delle aziende produttrici. Ampliando gli orizzonti, si è parlato anche di NoLo Wines, cioè vini senza alcol. Köcher, però, non crede molto nei vini dealcolati, sostenendo che la loro produzione manca dell’aspetto emozionale e socievole tipico del vino autentico.
La kermesse vinicola si dimostra sempre un grande successo e diventa, anno dopo anno, un’istituzione internazionale. Lui resta fedele al suo concept originale basato sulla rigorosa filosofia della selezione e delll’identità territoriale del vino: “un vino deve raccontare la sua storia ed il territorio da cui proviene” sostiene Köcher. Sono stati oltre 3.000 i vini in degustazione, 250 le etichette nella WineHunter Area, oltre 5.400 i WineHunter Awards, 39 le masterclass, 32 gli show cooking e 6 i talk al summit “Quo Vadis?, Respiro e grido della terra”.
Tanti i temi affrontati durante questi giorni e le loro relative attività in programma: i vitigni Piwi, gli underwater, il metodo classico italiano, i vini e i vitigni iconici, le anfore, la sostenibilità e l’ambiente. Insomma, oltre a esplorare le nuove tendenze del vino, si è parlato molto anche di biodinamica, vini in anfora e impatto.
Ma qual è il modello da seguire secondo Köcher?
Probabilmente quello della sostenibilità, tenendo conto del cambiamento climatico e guardando al futuro. “Ho un riferimento chiaro nel mondo del vino ed è la Nuova Zelanda, dove il 90% delle aziende vitivinicole, può contare su una certificazione di sostenibilità. L’Italia del vino dovrebbe prenderne esempio” dice il patron. “Il cambiamento climatico va accettato e vanno cercate soluzioni alternative, come individuare nuovi vitigni più resistenti” sostiene Köcher.
Dunque, il visionario patron Helmuth Köcher continua a guidare un evento che da 33 anni affascina, cattura l’attenzione e ispira, proponendo sempre idee, novità e tavole rotonde al passo coi tempi. Il vino parla da solo, la storytelling fa senza dubbio la differenza. Insomma, per l’altoatesino innovazione e tradizione vanno a braccetto e promettono nuove grandi soddisfazioni, sfruttando il grande potere della comunicazione. Siamo certi che riuscirà a stupirci anche il prossimo anno, perciò l’appuntamento è al 34° Merano WineFestival, che si terrà dal 7 all’11 novembre 2025.