Into the Jungle – Chi ha paura del booker?
Dopo qualche anno nel settore e dopo essere stata merce d’importazione all’estero sicuramente il mio sguardo verso di loro è mutato. Se fino qualche tempo fa, costoro apparivano ai miei occhi tutte bellissime, altissime, fichissime e giustissime, nella condizione necessaria e sufficiente d’esser portatrici sane di composit nello zainetto, ad oggi il mio metro si è fatto senza ombra dubbio più critico e severo, tanto che non augurerei a nessuno ( men che meno a me stessa) di ritrovarsi la mia faccia ad un provino, nelle vesti di un’acidissima e nervosissima casting director, alla perenne ricerca della nuova Christy, con la sensualità di un’eterna Claudia, accompagnata dall’apparente innocenza di una giovanissima Kate, senza mancare dell’appeal grounge della nuovissima Cara e della longevità di carriera di Carmen. Fortunatamente, io non sono casting director, ne’ scuoter, ne’ booker e quindi in quel di Milano, c’è ancora spazio per quelle modelle che, pur non avendo fatto la storia, cercano ancora di farci strada. Così, dopo aver preso un aereo per Shanghai ed essere tornata in patria più o meno incolume, ho pensato che 26 anni (*) di cui cinque passati davanti all’obiettivo, fossero abbastanza per decidersi al grande passo. -Che fossero abbastanza per affacciarsi su questa esclusivissima piazza, fatta non solo di Duomo e relativi piccioni; -Che fossero abbastanza per cercare di non perdersi sedici volte nell’intento di raggiungere un solo posto; -Che fossero abbastanza per varcare la soglia delle temute agenzie italiane, ed incontrare cosi giudici mestruatissime, al 90% ex modelle e per tanto frementi per la voglia di vendetta che ribolle loro nel sangue e uomini in grado di rilevare peso, altezza e misure a due-tre metri di distanza, con impercettibili margini d’errore. -Che fossero abbastanza per provarci. -Che fossero abbastanza anche per non riuscirci. *(quest’informazione verrà automaticamente cancellata dal vostro cervello a fine lettura)]]>