Laura Antonelli: La diva dimenticata
23 Giugno 2015
“Cara Laura, questa sera vorrei darti una carezza ma mi batte forte il cuore se ripenso alla bellezza che fermava gli orologi congelava ogni secondo che davanti alla tua grazia si inchinava tutto il mondo…”
Vogliamo porgere il nostro ultimo saluto a Laura Antonelli sulle note del testo della canzone di Simone Cristicchi “Laura”, per l’appunto. Finisce, in solitudine e dopo un lungo e non meritato declino, la vita della bella e farinosa attrice croata di nascita, trasferita in seguito a Napoli con la famiglia, ma adottata da Roma, dove fu insegnate di Educazione fisica prima di muovere i primi passi da attrice. Diventa un’icona dell’erotismo all’italiana debuttando con “Le sedicenni” (1966) di Luigi Petrini, passando per “Il merlo maschio” (1971) di Pasquale Festa Campanile ma la vera consacrazione avviene con “Malizia” (1972) di Salvatore Samperi. Quest’ultima interpretazione, nei panni della procace cameriera Angela, le vale un Nastro d’argento e un David di Donatello come migliore attrice. Raggiunge il successo grazie alla sua sensualità mai volgare e il suo aspetto di ragazza semplice e innocente. Di fatti: “Le tue curve così dolci date in pasto alla gente il tuo corpo da vendere al migliore offerente circondata da fantasmi e da miseri pidocchi eri carne da pellicola da masticare con gli occhi…” Continuando sulle note di Cristicchi. Le sue vicende giudiziarie l’hanno affossata, seppur assolta è stata condannata dalla società stessa che prima la osannava. Strano il destino, bisognerebbe ricordarsi dei vivi in vita. Invece di lei, timida diva, ci siamo dimenticati. Ingenua? Fragile? Sensibile? O forse pazza? Chi può dirlo. E… “Mentre scorrono veloci i titoli di coda non è ancora troppo tardi per riavere la tua vita ora che cammini libera e ti perdi tra la gente con il nome di una donna come tante” … purtroppo i titoli di coda, sapientemente descritti da Simone Cristicchi, non le hanno permesso di riscrivere un nuovo copione della sua vita. Ormai non camminerà più tra la gente, ma noi vogliamo immaginarla lassù dove forse solo Dio ha avuto compassione di lei, portandosela via…]]>