China Machado, top model fino alla fine
20 Dicembre 2016
La prima modella non bianca ad apparire sulla rivista Harper’s Bazaar nel 1959. Si è spenta all’età di 87 anni a New York, China Machado la modella di origini cinesi e portoghesi che alla fine degli anni 50 riuscì a conquistare la copertina di una delle riviste americane più famose al mondo.
Cresciuta tra Cina, Argentina, Perù e Spagna all’età di 19 anni incontra il famosissimo torero Luis Miguel Dominguin (poi padre di Miguel Bosè) ma quando la relazione finisce la bella China decide di trasferirsi a Parigi per iniziare il lavoro di modella per il marchio Givenchy. Gli inizi non sono affatto semplici, come lei stessa dichiarerà alla stampa:” Non avevo assolutamente idea di come camminare in passerella e di come indossare al meglio gli abiti che mi mettevano addosso. Copiavo le altre ragazze cercando di fare tutto perfettamente”. Givenchy le porta fortuna. Diventa così la modella più pagata in Europa con 1.000 dollari al giorno, una cifra davvero altissima per quegli anni ed inizia a lavorare per Dior e Balenciaga. Anche l’amore va a gonfie vele: nel 1957 sposa l’attore Martin LaSalle (dal quale poi si separerà nel 1965). La coppia si trasferisce a New York dove China incontrerà la persona più importante della sua vita: il fotografo Richard Avedon. E’ un vero e proprio sodalizio artistico tanto da divenire la sua musa ispiratrice più venerata, apparire sulla copertina di Harper’s Bazar e raggiungere presto il ruolo di Fashion Director della rivista, grazie al suo intuito per la moda e per il suo prodigioso fiuto per nuove idee nel campo del fashion. Oltre che bellissima, quindi, China Machado possedeva una personalità talentuosa e uno spirito combattivo che l’hanno condotta ad un successo planetario. Nata il giorno di Natale, a Shanghai nel 1928, occhi profondi e scuri, capelli corvini, sguardo esotico, editrice, designer e produttrice televisiva, la istrionica modella ha aperto le porte alla generazione di donne dai “colori diversi“, come lei amava definire il genere femminile dalla pelle “non convezionalmente bianca”. Un percorso attraverso razze differenti in cui la bellezza femminile è apparsa ancora più forte e decisa, spodestando il luogo comune che negli anni sessanta pretendeva solo modelle bionde con gli occhi blu. La sua energia è stata spesso contagiosa: “Quelli come me sono un po’ vagabondi. Mi piace sperimentare ogni aspetto della vita. Credo sia fondamentale per essere felici”. Queste le sue parole che l’hanno sempre accompagnata nel percorso del suo successo e della sua crescita personale, fuori dagli schemi.]]>