InsideTheSYSTEM #7 – In Model Veritas
“Fare la modella, capirai che fatica…” Non sapete quante volte mi sono sentita ripetere questa frase. Ditemi la verità, anche voi ingrassate le fila di coloro che pensano che il lavoro di mannequin si riduca ad una passeggiata in passerella e due smorfie sul set. Ah, quanto siete distanti dalla verità! Innanzitutto lasciate che vi illumini con una sola parola: casting. Questa racchiude nelle sue due sillabe un quantitativo di frustrazione, stress e mal di piedi tale da poter essere sufficiente a smontare la teoria di massa per cui la modella è considerata una sorta di principessa sul pisello, vivente in uno stato di semi-nullafacenza permanente. Il casting tipico prevede l’adunata di almeno un centinaio di ragazze, tutte rigorosamente di pessimo umore ed incapaci di rivolgersi vicendevolmente uno sguardo, figuriamoci la parola. La fila dura almeno un’ora, mentre l’analisi spietata della tua figura, dalle doppiepunte dei capelli all’ultimo millimetro dell’alluce all’incirca 120 secondi, congedo compreso. Neanche a dirlo, la dieta è una costante invariabile nella vita della modella, che si sottopone alla prova costume 365 giorni l’anno e subisce senza sosta critiche e commenti da parte di clienti ed agenzie, per i quali sarai sempre puntualmente troppo grassa, troppo magra, troppo alta o troppo bassa. E durante il lavoro? In passerella il rischio di scivolata davanti ad una platea di glitterati che non aspettano altro è dietro l’angolo, grazie alla gentile concessione di calzature improbabili ma probabilmente di due numeri in più; durante i servizi fotografici ciò che devi aspettarti è una seduta interminabile di make up, tirate impietose di capelli e 40 cambi d’abito, da effettuarsi nel minor tempo possibile, realizzando il maggior numero di pose ed espressioni di repertorio. La cosa divertente è che in inverno sarai costretta a posare seminuda, spesso in esterna a 5° centigradi, per pubblicizzare le collezioni estive; viceversa, d’estate, ti ritroverai infagottata sotto strati e strati di lana cotta, cashmere e pellicce. Effetto sauna assicurato. Se vivi a Milano, 90 su 100 verrai stipata in un minuscolo appartamento, diviso con altri simpaticissimi esemplari appartenenti alla tua specie, che nella maggior parte dei casi non parlano nemmeno la tua stessa lingua. E ti accorgerai che forse è un bene. Se sei una modella, la tua giornata si dividerà quindi tra scorpacciate di pollo ai ferri ed insalata, scarpinate su tacchi con licenza di uccidere ed ore ed ore passate davanti ad una macchina fotografica, durante le quali dovrai risultare fighissima, anche quando ti senti la sorella brutta di Bridget Jones. Ricordatevi, non è tutto oro quello che luccica: spesso si tratta di lurex, e pizzica.]]>