InsideTheSYSTEM #10 – Professione: Modella
“Come hai iniziato a lavorare nel mondo della moda?” Questo il quesito che si è guadagnato nel tempo il primo posto nella top ten delle domande più gettonate, da quando ho iniziato a posare; seconda sola a ‘‘ma mangi”? In primis, ci terrei a rassicurare tutti – ed in particolar modo mia sorella – sulla mia alimentazione con un comunicato ufficiale: si, mangio. Magari evito di ingurgitare un truck di kebab annaffiato di maionese e salsa di yogurt il giorno prima di uno shooting, ma mangio. Ma veniamo al dunque, stavamo dicendo.. Come diventare modelli. Innanzi tutto, sarebbe gradita una sana analisi della propria figura davanti allo specchio, possibilmente sincera ed onesta. Non conta se vostra madre vi dice sempre che siete splendide, ve l’ha detto anche quando avete indossato quegli orridi leggings mimetici che vi fanno il sedere a cassapanca. Siate serie. Se il vostro obiettivo è la passerella centimetro alla mano e, in caso di mancato raggiungimento del mt e 75, prendete la prima a destra, sempre dritto e vi troverete in Piazza della rinuncia. Se il vostro obiettivo è invece stare davanti all’obiettivo, le misure verticali non saranno altrettanto importanti, ma le proporzioni devono essere impeccabili, quindi se siete fatte “a pera”, “a mela” o “a comodino”, seguite le indicazioni stradali di cui sopra per giungere a destinazione. Se avete più di 30 anni, usatemi la cortesia di rimettere il sogno nel cassetto, ben infondo, dietro la pancera e le calze graduate per la circolazione. Ed attente a non cadere nell’errore comunissimo di pensare che l’aspetto basti: se avete superato le prove “tecniche” – specchio e centimetro – siete già a metà dell’opera, ma il restante 50% non è un optional; dev’essere parte integrante del vostro pacchetto. Se decidete di fare le modelle, armatevi di tacchi, determinazione e forza d’animo e siate coscienti che riceverete un sacco di “no” e parecchie porte in faccia; la moda ed il liceo sono due mondi differenti. Forse nella terza C di Segrate eravate le più fiche della classe, magari addirittura Miss liceo, ma in mezzo alle altre modelle non siete che una goccia nel mare, quindi abbassate le penne ma state pronte a sferrare gli artigli! Non lasciatevi fregare da pseudo agenzie che prenderebbero anche la vostra vicina di banco dotata di un poco venusiano strabismo, la pelle deturpata da un’acne in stadio avanzato ed un monociglio degno di Peter Killian Gallagher; non credete a chi vi dice che arriverete in alto, quando in realtà raggiungete a stento il m e 70 con la scala a pioli; non accettate di pagare migliaia di euro per un book da due soldi e un corso di portamento che solo a pronunciare queste parole mi vengono i brividi. Ricordatevi sempre le tre ”b” delle modelle: -bellezza; -bravura; -botta di culo. Come in tutte le cose, la giusta dose di fortuna non guasta; forse se Kate Moss non avesse incontrato Testino, lei ora farebbe la commessa da Zara o avrebbe trovato la cura per una malattia rarissima. Quello che voglio dirvi è che in questo mondo non ci sono certezze; un giorno tutti vi diranno che siete bellissime, il giorno dopo non piacerete a nessuno; un mese sarete piene di lavoro ed il mese dopo vi ritroverete a girarvi i pollici e a chiedervi se non sia il caso di iniziare a mandare curricula nei negozi del centro. Ora scommetto che vorrete sapere anche come si diventa modelle famose ed assurdamente strapagate, tipo Miranda Kerr e le sue amiche. Beh, se lo scoprite, battete un tasto. ]]>