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Francesco Brunetti

Francesco Brunetti

Alessandro Nava
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Francesco Brunetti possiede quella bellezza sfacciata di fronte alla quale non è possibile restare indifferenti, eppure, non è solo per questo che il giovane marchigiano è tra i modelli italiani più apprezzati nel fashion system internazionale. Se è vero che nel modeling esiste la categoria dei “Bad Boys” è altrettanto vero che esiste quella dei “Gentlemen”, della quale il 23enne è tra i migliori esponenti. Educato, gentile, professionale, con un corpo perfetto (privo dei tatuaggi che vanno oggi tanto di moda tra i suoi colleghi) e un sorriso che conquista.

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Chiunque abbia lavorato con lui ne tesse le lodi non solo professionali ma, soprattutto, caratteriali, qualità sempre più difficili da trovare. Dopo un esordio in passerella per Giorgio Armani ed Ermanno Scervino poco più che diciassettenne, torna sui banchi di scuola per prendere il diploma e, subito dopo, si trasferisce a Milano rappresentato dalla Fashion Model. Da quel momento ad oggi per Francesco è stato un susseguirsi di ingaggi, viaggi in giro per il mondo, campagne pubblicitarie, editoriali per i magazine più prestigiosi e tante, tante sfilate.

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Hai esordito giovanissimo sfilando per marchi prestigiosi come Armani e Scervino, era questo il tuo sogno da bambino?

No, non proprio. Ero un bambino decisamente molto timido e riservato, sono cresciuto in campagna in un piccolo paesino della provincia di Pesaro e l’idea di diventare un modello non mi sfiorava neppure. Poi, intorno ai quindici/sedici anni, sempre più persone hanno cominciato a farmi notare che avrei potuto fare questo mestiere e ho cominciato a pensarci seriamente. Pensavo che avrei potuto viaggiare e fare tante esperienze diverse perché in effetti la vita di provincia mi stava un po’ stretta. Così mi sono documentato su internet e, dopo aver iniziato a lavorare per una piccola agenzia mentre ancora andavo a scuola, ho conosciuto un talent scout che mi ha suggerito di provare a lavorare a Milano e mi ha presentato alla Fashion Model, che è tuttora la mia agenzia madre. L’esordio è stato decisamente entusiasmante perché i miei primi lavori sono stati le sfilate di Armani e Scervino durante la fashion week di giugno 2010, ma dovevo finire di studiare così tornai dai miei. Una volta preso il diploma mi sono trasferito a Milano a vivere definitivamente nel settembre 2011.

E come è stato l’approccio con una grande città e col mondo della moda da professionista, per te che fino a quel momento eri cresciuto in un piccolo centro e in mezzo alla natura?

Il ritorno a Milano dopo aver terminato gli studi è stato un po’ destabilizzante per tante ragioni. Nonostante l’anno prima avessi esordito su passerelle così importanti e avuto diversi ingaggi, l’inizio è stato più difficile del previsto, così ho cominciato anche a lavorare da Abercombrie&Fitch perché in quel momento era importante per me potermi mantenere senza essere di peso a nessuno.

Come hanno affrontato i tuoi genitori la scelta d’intraprendere questo mestiere?

Mi hanno sempre lasciato libero di fare tutte le esperienze che ritenessi opportune ma mi hanno anche insegnato la concretezza e l’importanza di tener fede alle proprie scelte e, siccome avevo deciso di lavorare invece che studiare, era importante che m’impegnassi davvero per non deluderli. Poi, pian piano ho cominciato ad appassionarmi veramente al modeling e le cose sono andate sempre meglio e, visto che la storia con la mia ragazza era finita e la mia voglia di viaggiare si faceva sempre più forte, ho lasciato Abercombrie e mi sono dedicato completamente al modeling. Grazie ad un talent scout che mi aveva già notato alla sfilata di Armani sono andato in America e, dopo aver ottenuto il visto, sono rimasto a New York per quasi un anno. Una delle maggiori differenze tra le grandi città in cui ho vissuto e il piccolo centro nel quale sono cresciuto è che puoi conoscere tantissime persone ma i rapporti personali sono sempre molto superficiali, magari a Milano è possibile avere qualche amico, ma all’estero è davvero difficile instaurare rapporti duraturi e sinceri e poi nelle grandi città, in America soprattutto, non si mangia mai bene (sorride).

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Tu sei particolarmente attento al tuo corpo, non solo perché è il tuo strumento di lavoro ma anche perché sei un appassionato di fitness e alimentazione sana.

Sì è vero, sono cresciuto alimentandomi da sempre in maniera corretta, lo facevo anche prima di fare il modello. Mi alleno molto, almeno cinque giorni a settimana, e cerco di avere cura di me, ma per il momento mi limito a mettere la crema sul viso prima di andare a dormire e ovviamente, mi lavo i denti! (scoppia in una risata)

E sorridi alla vita, che alla fine è il più bel segreto di bellezza, no?

Sì, hai decisamente ragione Ale, a me piace molto avere delle belle relazioni con le persone, essere rispettoso degli altri, sentirmi in armonia con me stesso e con chi mi sta intorno, rispettare le promesse. Non mi piacciono gli stronzi a tutti i costi e men che meno i maleducati.

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Ti è mai capitato di lavorare su un set con gente nevrotica?

Sì, tante volte, però ho imparato a non prestare attenzione, a non farmi coinvolgere e a restare concentrato sul lavoro. Ma quando poi c’è una bella atmosfera come quella che si vive qui con voi, si riesce a dare il meglio di sé e si porta a casa non solo un bel lavoro ma anche una splendida esperienza. (sorride)

Che cosa ti appassiona veramente, che cosa ti motiva ogni giorno?

Sono una persona molto razionale, che cerca di dare un senso alle cose che vive. Questo mestiere mi appassiona perché mi permette di vivere tante esperienze, di mettermi continuamente alla prova ma anche di avere del tempo per me. Sono sempre pronto a pormi nuovi obiettivi, mi piacerebbe anche recitare un giorno. Mi spaventa avere dei periodi morti, ho bisogno di essere sempre impegnato, di avere sempre stimoli nuovi, sono molto curioso e nei momenti in cui si lavora meno cerco comunque di utilizzare il tempo al meglio.

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A proposito di tempo, questo è un mestiere in cui, secondo i luoghi comuni, arriva presto il momento in cui si deve smettere. Eppure sono sempre di più i casi di chi travalica i confini temporali e continua questo mestiere anche se non più giovanissimo. Tu come ti immagini nel futuro?

Sono certo che questo sarà il mio lavoro principale ancora per un po’, almeno per i prossimi dieci anni (ride), ma ho consapevolezza che probabilmente un giorno dovrò smettere. Per il momento cerco di dare il meglio di me in ogni occasione, ma ci sono diverse cose che vorrei fare in futuro, però questa professione mi assorbe completamente anche perché sono spesso in viaggio e cominciare qualcosa senza potersi organizzare bene un po’ spiazza, quindi penso a vivere per il meglio ogni giorno.

Viviamo nell’epoca dei social, della condivisione della propria vita, per chi fa un mestiere d’immagine come il nostro è fondamentale esserci. Tu che rapporto hai con i social network?

Sì oggi i social sembrano essere diventati fondamentali nella vita di ciascuno di noi e soprattutto in quella di chi fa della propria immagine una professione. Quindi anche io ho aperto il mio profilo su quelli principali, ma i miei preferiti restano Instagram e Facebook.

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E cosa scegli di raccontare di te?

Su Instagram quelle che sono le mie passioni, il fitness, i viaggi e i luoghi che vedo, le foto di lavoro ma anche i momenti privati, mentre su Facebook cerco di restare in contatto soprattutto con le persone che conosco davvero e con cui magari non si riesce a vedersi spesso, gli amici ma anche le persone con cui lavoro. Abbiamo scoperto che sei stato un bambino timido eppure sul set ti muovi con grande disinvoltura e riesci ad essere angelico ma anche molto sensuale senza alcuno sforzo. Cosa c’è ancora da esprimere? Credo ci sia ancora un grande lavoro da fare, è per questo che vorrei studiare recitazione, provare a scavare dentro di me e scoprire ogni aspetto della mia personalità, è vero che in foto mi viene abbastanza semplice esprimere le emozioni più svariate, ma nella realtà non è proprio così, è più difficile essere così disinvolto (sorride).

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Che valore ha per te l’amore?

Un valore molto grande! La cosa bella dell’amore è poter condividere le esperienze, avere qualcuno al tuo fianco che ti supporta e che conta su di te.

E l’amicizia?

Anche l’amicizia è un valore in cui credo molto, credo di poter essere considerato un buon amico (sorride).

Qual è il motto che ti ripeti più spesso?

Perché fare domani quello che puoi fare oggi?!

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Ph: Luca Di Fazio

Creative Director: Alessandro Nava

Set Assistant: Vicky Reder

Stylist: Luca Zanni

Grooming: Bianca Mazzocchi

Video: Anthony Piemontese

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