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XXL Oversize – La discriminazione silenziosa

XXL Oversize – La discriminazione silenziosa

Redazione Starssystem

XXL, tradotto: extra extra large.

Segnala taglie molto forti, risuona quasi come un allarme. Storia triste e abbastanza recente, comincia nella seconda metà degli anni ottanta, quando le taglie 44,46,48, ritenute standard e nella media, vengono ridotte di molti centimetri e comincia la ricerca de: “la magrezza non è mai abbastanza”. Eterne 38, eterne adolescenti: gli anni novanta. Ci vorranno campagne istituzionali e di enorme portata mediatica contro l’anoressia (arrivate circa 20 anni dopo) per porre un limite a una situazione che stava decisamente sfuggendo di mano. Cerchiamo di pensare che se Gwyneth Paltrow fosse nata negli anni cinquanta a scuola sarebbe stata vittima di bullismo, risultando denutrita e malata. Proposta invece, dagli anni novanta in poi, come icona di bellezza. In soccorso del mondo curvy, ormai da anni, intervengono aziende che propongono taglie generose: Marina Rinaldi, griffe nata nel 1980 veste donne di tutte le taglie, Elena Miró brand ormai stabile in tutta Europa, Persona, linea taglie comode di MaxMara, Fiorella Rubino, proposte molto femminili per donne over 40, H&M plus, una delle piú deliziose, fresca e giovanile, con una vasta collezione adatta ad ogni occasione. Nel mondo del pret a porté a riscoprire le curve è stato Jean Paul Gaultier che in tempi non sospetti fece sfilare Crystal Renn, burrosa e grintosa top model. Degne di nota anche Tara Lynn, affascinante e sensuale, e Christina Hendricks, la super-rossa dai richiami anni cinquanta. Piccolo aiuto al mondo curvy è giunto da Michelle Obama, la first lady, di certo non magrissima, sfoggiando carisma e charme ha senz’altro contribuito al recupero dell’immagine di una donna andata persa negli ultimi vent’anni. xxl_2Crystal Renn con Jean Paul Gaultier – 2011, Christina Hendricks Speriamo siano stati definitivamente superati questi squallidi cliché. Davvero fuori luogo. Un piccolo educato consiglio di buongusto per l’imminente prova costume: qualche chilo di troppo è molto meglio dell’abbronzatura di troppo, magari facilitata da qualche crema abbronzante dal colorito carota. Un po’ di cellulite o qualche smagliatura danno molto meno fastidio alla vista della carnagione arancio, a fine stagione effetto carta vetrata.

Foto in apertura: Tara Lynn

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