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Uncle Howard di Aaron Brookner

Uncle Howard di Aaron Brookner

Redazione Starssystem
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Presentato alla 66° mostra del cinema di Berlino “Uncle Howard” è più di un docufilm, è un gesto di amore del nipote Aaron Brookner nei confronti dello zio Howard Brookner, regista deceduto di AIDS nel 1989 a NYC antecedentemente l’uscita del suo primo lungometraggio prodotto dalla Columbia Pictures.

I maledetti di Broadway (Bloodhounds of Broadway) produzione hollywoodiana, dopo tanti film indipendenti, con un cast d’eccezione: The Brain (Rutger Hauer), il quale, ferito a morte, fa testamento a favore di una fioraia; lo sfortunato suonatore di bicchierini Regret (Matt Dillon); lo squattrinato Feet Samuels (Randy Quaid); e la ballerina più desiderabile di tutta Broadway, Hortense Hathaway (Madonna), che canta e balla facendo il doppio-gioco tra Regret e Feet Samuels e intanto medita di ritirarsi in campagna. Nelle ore finali, poco prima del calar del sole, enormi fortune vengono perdute e vinte, sono commessi crimini e sbocciano nuovi amori, nella notte che si preannuncia come l’ultimo e il più grande banchetto dell’età del jazz. uncle_2 Howard Brookner negli anni Ottanta faceva parte di quel movimento post punk che aveva voglia di creare. In quel momento storico gli artisti decidevano di essere artisti e basta, il fermento culturale era talmente ampio da poter lasciare spazio a tutti. Nel docufilm compaiono da Andy Warhol a Spike Lee e Madonna che a quanto pare è stata al suo fianco fino all’ultimo minuto, andando a trovare in ospedale al S.Vincent di NYC ( ai tempi il Ground Zero per chi si ammalava) il suo amico Howard, anche pagando qualche conto che non riusciva a saldare. Il nipote Aaron, racconta quanto sia stato difficile recuperare tutto il materiale tra DVD, super 8 e pellicole, scoprendo che lo zio aveva tenuto anche un video diario, che ci regala delle emozioni indelebili. uncle_3]]>

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