Jane Alexander
8 Giugno 2016
Nella vita della camaleontica Jane Alexander c’è stata la moda, la televisione, il cinema, il doppiaggio, il reality e anche un calendario. Un crescendo di esperienze professionali, di emozioni vissute e di consapevolezze conquistate, che hanno reso l’attrice britannica cresciuta a Roma una donna decisamente intrigante.
E qui a StarsSystem ne abbiamo declinato il fascino… Sono affascinato dai tuoi capelli Jane, ogni scelta di look che hai fatto si è rivelata giusta. Ora sono castagna, ovvero un castano ramato perchĂ© a dir la veritĂ mi ero un po’ rotta del rosso, però adesso inizia a mancarmi. Io lo vedo anche un qualcosa di legato all’etĂ , bionda ci puoi rimanere anche tutta la vita, ma rossa? Credo che anche Juliane Moore la stia tirando un po troppo per le lunghe. Con lei funziona. Ma non è cosi per tutte, dopo un po’ fa finto e basta. Anche perchĂ© evidentemente lo è. La verità è che pagherei per avere tutti i capelli bianchi come Carmen Dell’Orefice. Che ruolo ha la moda nella tua vita? Una volta aveva un ruolo decisamente piĂą importante, ora molto meno. Mi piace guardarla, soprattuto quando ci sono grandi eventi con celebrities come il festival di Cannes, dove osservo tutti i look con attenzione. Posso dire che ho amato molto quello di Isabelle Huppert con una camicia e gonna verde bottiglia. Una vera meraviglia (puntualizza: era la piĂą figa di tutte). Purtroppo, nonostante la mia insistenza non mi ha rivelato la peggio vestita, troppo democratica. Concludendo: sono diventata menefreghista nei confronti della moda. Eppure hai fatto la modella. Sì, avevo sedici anni ed ero ad una festa con i miei genitori a casa di … non mi ricordo! Comunque era a Roma. Lì ho incontrato un fotografo che mi ha proposto di posare con lui, era Marco Delogu. DopodichĂ©, come tutte, ho iniziato l’iter accompagnata dalla mamma. Sempre con Marco ho fatto Harper’s Bazar, che uscì la stessa estate. Ero una modella! Forse potevo fare di piĂą, Michelle Comte (sicuramente nella top ten dei fotografi piĂą famosi al mondo) a un certo punto mi chiese di andare con lui a Parigi perchĂ© voleva farmi diventare una top, ma io dissi di no perchĂ© avevo il fidanzato a Roma. E come hai cominciato a fare l’attrice? Forse il primo film che ho fatto è stato proprio quando lavoravo nel mondo della moda, sono stata scelta da Giuseppe Tornatore per “L’uomo delle Stelle”. Cercava una modella ed io cadevo a pennello per la parte. Dopo un programma in TV sono stata chiamata a fare il provino di “Elisa di Rivaombrosa”. Mi ricordo che il primo casting fu un vero e proprio disastro, non fregava a nessuno di me in quanto non ero famosa ed ero contornata da super famose come Anna Falchi, Vanessa Gravina e tante altre. Non mi hanno truccato e mi hanno dato il vestito piĂą brutto che c’era, perchĂ© quelli giusti erano giĂ tutti presi. Mi hanno messo la parrucca, che tra l’altro era piccola, attaccandola in mezzo ai miei capelli, senza aggiustarla per bene sulla fronte, e mi hanno detto: Vai! Sotto l’abito avevo le mie scarpe da ginnastica e sono andata, e non so per quale motivo mi hanno richiamata, non ci credevo! Al secondo provino mi hanno truccato benissimo, tutti erano molto disponibili e mi hanno scelto. Meglio fare un buon film o ricevere un invito a cena? In questo momento meglio un buon film tutta la vita. Come ti mantieni splendidamente in forma dopo i 40? Guarda in splendida forma è una cosa che pensi te, però sono molto brava a mascherare le cose e poi per fortuna le gambe mi funzionano bene. Non ho la macchina e mi muovo solamente a piedi quindi sarei rovinata se non fosse così. In piĂą, da pochi mesi, ho anche un cane che esce di casa cinque volte al giorno e, come se non bastasse, abito al terzo piano e da qualche giorno si è rotto l’ascensore. I glutei li sto facendo alla grande. Ogni tanto faccio squat e addominali ma solitamente non dura piĂą di una settimana. Una volta ti avrei risposto con il sesso, ma ora nemmeno piĂą quello. Diciamo che sono meno atletica (sorride). Hai un’immagine estremamente austera, però non mi sembri affatto così. Come mi hai sentito fino ad ora, di austero non ho nulla. Sono l’esatto contrario di quello che sembro. Quanto c’è di British in te? Credo alla fine tantissimo. Ho vissuto sempre a Roma, quindi in teoria dovrei essere romana, però ho preso molti elementi da mio padre che British lo è, non ho la freddezza degli inglesi, anche se non sono una che ti salta al collo e ti abbraccia follemente. Mi piacerebbe che tutto funzionasse in maniera piĂą lineare. Non so se questo voglia dire essere British o semplicemente Capricorno. Scarpa col tacco o sneakers? In questo momento indosso delle comodissime Hogan, che non toglierei dai piedi per nessun motivo al mondo. Ma amo alla follia anche i tacchi alti, infatti questa sera metterò uno stivaletto di John Richmond zebrato con le piume che è la fine del mondo! Cosa non deve mai mancare nella tua valigia? Le casse per la musica. Se c’è quella, posso andare ovunque.Foto: Dirk Vogel
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