Leggings: pantaloni ma non troppo

28 Settembre 2016

In Europa arrivarono grazie ai Barbari dopo la caduta di Roma – le originarie brache – e nella moda e nei nostri guardaroba grazie a Mary Quant e Emilio Pucci che alla fine degli anni 50’ lo propone come indumento vero e proprio – prima era utilizzato solo sotto altri pantaloni principalmente per difendersi dal freddo –.
Negli stessi anni vengono indossati e resi celebri da Audrey Hepburn in Sabrina e da qui diventano indispensabili per ogni guardaroba femminile. Subiranno delle variazioni nei decenni che verranno, sempre Pucci negli anni 60’ proporrà i Viva – con passante elastico sotto la pianta del piede – e i Capri, oggi associati a un’altra tipologia di pantalone, che arrivavano poco sotto al ginocchio. Negli anni 70 approda nel fashion system l’attuale immagine che abbiamo del leggings grazie a Patricia Field, costumista statunitense fra le più affermate che, fra tutto, ha seguito gli outfit di Sex and the city. Li propone più aderenti, a pianta del piede libera e a vita più alta. Erano comunque ancora legati a un’ immagine di donna molto giovane, di classe, benestante. Non facili da integrare con gli abiti di allora andavano a coinvolgere l’intero look. Insomma: non erano vissuti con sportività e disinvoltura come si è abituati, forse troppo, oggi e venivano prevalentemente indossati sotto abitini a trapezio. Tutto cambia fra la fine degli anni 70’ e la prima metà degli anni 80’ quando vere e proprie icone di stile attribuiscono al capo un’immagine nuova, slegata dal rigoroso bon ton pre 1968 e anni di piombo. Da Sandy (Olivia Newton John) in Grease che li indossa di pelle nera e a vita alta mentre si scatena con John Travolta e Madonna, in Cercasi Susan disperatamente, che gli attribuisce un aspetto decisamente più punk rispetto a ciò che si era abituati e all’immagine iniziale proposta da Pucci.Olivia Newton John & John Travolta in Grease, Madonna
Adidas 1994, Alexander McQueen 2009
Alexander McQueen Resort 2010, D&G 2011