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Paola Caruso – La Bonas, Paola ed io

Paola Caruso – La Bonas, Paola ed io

Alessandro Nava
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Quando ha deciso di varcare la soglia di StarsSystem, ha deciso di lasciare la Bonas alle sue spalle. Da noi è entrata Paola Caruso, artista a tutto tondo, passionale, creativa, complicata. “E strana”– lo dice lei stessa- “perché in un mondo di bionde, mi sento mora dentro”. Non si sottrae alla risata, più simile a un cinguettìo, che l’ha resa famosa all’interno di Avanti un altro: “in me convivono due anime, nessuna rinnega l’altra. Basta sapere scegliere. La Bonas è per tutti, Paola quasi per nessuno: ho la mia isola, ma sta dentro di me”.

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Mora in un mondo di bionde. Genio incompreso?

A volte mi sento incompresa. Altre volte genio, ma quello capita poco. In comune con i geni, come Galileo Galilei, ho questo mio vivere nel mio mondo portando avanti le mie idee anche quando risulterebbe più furbo o consigliabile adattarsi al pensiero comune. Ho degli schemi molto semplici, se mi guardo allo specchio, e se mi guardo dentro, sono trasparente, ma poi, nel rapporto con gli altri è difficile che trovi chi sa tradurre esattamente cosa mi passa per la testa. Forse, però, è anche il mio modo di difendere ciò che per me è più importante in assoluto che è il mio pensiero, la mia libertà. Non posso girare col manuale di istruzioni, la comprensione passa da chi si fa comprendere tanto da chi si sforza per farlo.

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Qual è la tua criptonite?

Hai tempo? (sorride) Ho il timore di rimanere senza affetti, sono cresciuta col timore di dovermi separare dalle persone che amavo. La paura di non essere amata come voglio essere io.

Cosa significa essere amata come vuoi tu?

E’ complicato (prende fiato). Amarmi significa comprendere anche i miei silenzi e cercare di dialogare con essi. E questo è a prescindere dalla quantità di amore che le persone hanno per me. Mia madre mi ama tantissimo e io amo lei, ma non mi comprende nella stessa misura in cui mi capiva mio padre. Con lui bastava un’occhiata. L’amore per me è stare sulle stesse frequenze, sintonizzarsi su stati d’animo condivisi.

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E tu in che modo ami?

Io do tutta me stessa, con i miei difetti, con il mio istinto. E con i miei tempi. Rapidi, rapidissimi: a volte mi basta un pensiero ombroso che subito mi si vela la faccia di malinconia, poi un flash di un ricordo che mi fa ridere e mi torna il buonumore. Non è facile, me ne rendo conto. Ma quando amo pretendo nella stessa misura in cui do. Sono un’istintiva, vado d’accordo con i cavalli…

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A loro manca la parola…

A volte le parole sono così inutili. Io mi affido tantissimo al linguaggio del corpo, alla capacità di esprimersi attraverso sguardi, al ritmo con cui un essere respira. Uno sguardo entra nella testa e nel cuore. Ci sono uomini bellissimi ma che non sanno incendiarti con uno sguardo. Belli da vedere, ma giusto in una foto.

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Ti innamoreresti mai di un brutto?

Perché no? Ho avuto una persona importantissima nella mia vita, alla quale sono stata legata per sei anni. Ed era brutto. Ma mi capiva, era una cosa sola con me. Il bello lo posso avere quando voglio, magari dopo esser stata due ore in bagno o davanti ai vestiti (ride, ndr), ma dura il tempo di annoiarsi. Io voglio il bello, ma poi divento bulimica, perché alla fine il bello da solo non mi basta mai. Dopo un po’ basta: ne voglio un altro. Sono una mangiauomini mancata.

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E tu che rapporto hai con la bellezza, la tua?

Tanto sono maniacale quando si tratta di lavorare, tanto indifferente nei giorni in cui sono sola con me stessa. Se mi guardo allo specchio, mi cambierei tutto, salvo poche cose, gli occhi, forse. Ma poi quando non devo guardarmi da artista, semplicemente mi concentro su altro. Adorerei la complicità di un uomo che mi amasse col pinzettone e le ciabatte ma poi si sentisse fiero di me quando usciamo e vede la mia trasformazione, come se il mio lavoro iniziasse proprio a livello epidermico, su ogni singolo centimetro di me. Per questo sono sempre così inquieta, tormentata: c’è sempre qualcosa che vorrei migliorare.

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Questa forse si chiama ambizione.

Forse ma non solo. Per questo dopo un po’ mi stufo.

E cosa dici a te stessa quando ti stufi?

Passatemi la frase: “Avanti un altro”.

Paola Caruso per StarsSystem – Behind the Scenes

Alessandro Nava intervista Paola Caruso

Ph: Azzurra Piccardi

Creative Director: Alessandro Nava

Set Assistant: Luca Zanni

Styling: Pietro Rebosio

Hair: Bianca Marzocchi

MUA: Valentina Pagni

Video: Francesco Italia

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StarsSystem è una Testata giornalistica registrata presso il Tribunale di Milano al n°277.
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