Sanremo: un festival da ridere
By Luca Forlani
10 Gennaio 2018
MUSIC
Ieri è stata presentata ufficialmente la sessantanovesima edizione del Festival di Sanremo. Ad affiancare Claudio Baglioni ci sarà una coppia tutta da ridere: Claudio Bisio e Virginia Raffaele. “Fratello Sole e Sorella Luna” così li ha definiti il “dirottatore artistico”, parafrasando il titolo di una celebre canzone cantata da lui. Una coppia di artisti molto amati dal pubblico. Virginia Raffaele ha già calcato l’Ariston sia come ospite che come conduttrice (Sanremo 2016), Claudio Bisio è stato invitato più volte in qualità di comico ma è al suo debutto nel ruolo di conduttore. L’attore si dice contento di lavorare con la comica romana. “Non abbiamo mai lavorato insieme, non vedevo l’ora. Avremmo dovuto fare Zelig insieme, ma non è successo. Temevo che fosse un po’ arrabbiata, non era vero. Ci siamo conosciuti un giorno a casa sua, era afona: pensate per un uomo una serata con una donna afona, è un sogno”. Sembra esserci già un grande feeling tra i due presentatori. “Lo stimo da sempre, ero piccola e lui già lavorava. È un mostro. La cosa positiva è che quest’anno devo imparare un nome solo: Claudio”, scherza Virginia Raffaele. Durante la conferenza stampa Baglioni ha ribadito la centralità della musica “stella polare” del Sanremone nostro. L’artista si è detto orgoglioso di essere riuscito a confermare anche per quest’annata l’abolizione delle eliminazioni. Un rito cruento e poco apprezzato dai cantanti ma che forse avrebbe portato più “pepe’ alla gara. Dunque, tutti i 24 big accederanno alla finale.
Per quanto riguarda gli ospiti, sono confermati Giorgia, Elisa e Andrea Bocelli con il figlio Matteo. Nessun artista straniero, salvo sorprese dell’ultimo minuto. Campioni della comicità saranno ovviamente Bisio e Raffaele. Alla conferenza stampa – che si è tenuta al Teatro del Casinò – ha preso parte anche la neo direttrice di RaiUno Teresa De Santis: “Per me è un continuo ritorno a Sanremo, saranno 24-25 anni che lo seguo nei modi più disparati. Il Festival rappresenta da sempre il Paese, portando sul palco momenti di riflessione. RaiUno è la rete generalista per eccellenza, narra il Paese, dalla fiction all’intrattenimento, passando per l’informazione”. A proposito di momenti di riflessione, non mancano da parte di Baglioni riferimenti all’attualità. “Non si può pensare di risolvere questo problema evitando lo sbarco di 40-50 persone, siamo alla farsa. Lo dobbiamo dire”. Prosegue il direttore artistico: “Credo che le misure prese dall’attuale governo, come da quelli precedenti, non siano assolutamente all’altezza della situazione. Ormai è una grana grossa: se la questione fosse stata presa in considerazione anni fa, non si sarebbe arrivati a questo punto”. Una presa di posizione importante che fa pensare a un Sanremo vicino all’attualità. Non mancherà, com’è giusto che sia, la leggerezza. “Quest’anno – continua Baglioni – ricorre il trentesimo anniversario della caduta del muro di Berlino. In quel momento il mondo ha pensato di essere felice insieme, ora invece stiamo ricostruendo i muri. E non credo che questo faccia la felicità degli esseri umani. In questo contesto, ci attaccheremo all’idea del divertimento e della leggerezza come fanno tutti gli eserciti che combattono buone battaglie”.
Ha destato molte polemiche la non ammissione alla gara di Caramelle, canzone scritta da Pierdavide Carone che tratta il tema della pedofilia con delicatezza e sensibilità. Carone ha presentato il brano in coppia con i Dear Jack. In risposta al “gran rifiuto” il brano sta, invece, riscuotendo molto successo tra il pubblico, gli addetti ai lavori e nelle radio. Molti artisti famosi (Giorgia, Negramaro, Ermal Meta) hanno manifestato pubblicamente, soprattutto sui social, apprezzamenti per la canzone. In conferenza stampa non è mancata la risposta del direttore artistico. “Ho cercato anche di spiegare con un messaggio a Pierdavide Carone che non c’è stata alcuna volontà censoria. Nessuno ha agito per censura. Questo era il contenuto del mio messaggio, che forse è caduto nel vuoto perché magari ha cambiato numero e io ho ancora quello vecchio. Mi dispiace perché Pierdavide Carone lo scorso anno aveva presentato un brano buono, che nelle votazioni separate della giuria che io avevo raccolto era arrivato in prossimità delle canzoni che poi ho scelto. Quest’anno la canzone non è rientrata tra le 22. È una graduatoria e come tutte le graduatorie è opinabile”. Il cast dei 24 big, a cui si sono aggiunti i 2 vincitori di Sanremo Giovani Einar e Mahmood, si presenta estremamente variegato e particolarmente “moderno”.
Chi forse potrebbe rimanere deluso è proprio il pubblico più agée, zoccolo duro del Festival e di RaiUno. Anna Tatangelo (Le nostre anime di notte) e Il Volo (Musica che resta) sono gli unici rappresentanti della tradizione più melodica e tipicamente sanremese. L’ex ragazza del Piper Patty Pravo torna all’Ariston per la decima volta e, per l’occasione, sarà affiancata dal giovane rapper Briga in Un po’ come la vita. La scelta di affiancare a un veterano un giovane rapper si ripete con l’accoppiata Nino d’Angelo e Livio Cori (già visto nella serie Gomorra) che canteranno Un’altra luce. Loredana Berté, in grande spolvero dopo il tormentone estivo Non ti dico no, partecipa al suo nono Sanremo con una canzone firmata da Gaetano Curreri Cosa ti aspetti da me. Debutto sanremese per i suoi compagni di tormentone, i Boomdabash, con Per un milione. A rappresentare il mondo rap Achille Lauro (RollsRoyce) e Ghemon (Rose viola). Un rap melodico è quello di Ultimo (I tuoi particolari), vincitore tra i Giovani nella passata edizione e campione di vendite. Il cantautore romano è già dato per favorito, ma a Sanremo spesso chi entra Papa esce Cardinale. Dal mondo talent arrivano Enrico Nigiotti (Nonno Hollywood), Irama (La ragazza con il cuore di latta) e Federica Carta con il rapper Shade (Senza farlo apposta). Stupiscono le presenza di Ex-Otago (Solo una canzone) e Zen Circus (L’amore è una dittatura) che provengono da mondi musicali lontani anni luce da Sanremo. Spazio anche per un cantautore di nicchia come Motta che si chiede Dov’è l’Italia. Graditi ritorni sono quelli di Paola Turci (L’ultimo ostacolo), Simone Cristicchi (Abbi cura di me) e Daniele Silvestri (Argento vivo). Una che a Sanremo ha sempre riscosso grandi successi è Arisa. La cantante potentina festeggerà dieci anni dal suo debutto sanremese con Mi sento bene. Dopo quindici anni tornano in gara all’Ariston i Negrita (I ragazzi stanno bene). Non mancano due campioni del pop come Francesco Renga (Aspetto che torni) e Nek (Mi farò trovare pronto). Il Dopofestival sarà invece condotto da Rocco Papaleo con due figure femminili ancora da svelare. Sempre dal Teatro del Casinò andrà in onda Prima Festival, i nomi dei conduttori però non sono stati ancora resi noti. Sembra (quasi) tutto pronto. L’appuntamento è dal 5 al 9 febbraio su RaiUno con il Sanremone Nostro. Amen.