Montalcino, tra vino e biciclette
In occasione di Eroica, la manifestazione ciclistica famosa in tutto il mondo, abbiamo visitato il Podere Casisano, nel cuore della campagna senese, scoprendo il fascino del Brunello di Montalcino.
Se il borgo di Montalcino fosse un gioiello, non ci sarebbero dubbi: un vistoso anello con rubini e smeraldi. Il rosso del vino, il verde della rigogliosa natura e l’oro della terra di Siena. Nel complesso monumentale di Sant’Agostino, il Tempio del Brunello, si snoda infatti il percorso immersivo ed emozionale alla scoperta di uno dei vini rossi più famosi del mondo, il Brunello di Montalcino.
Il progetto, promosso dall’Arcidiocesi di Siena, Colle di Val d’Elsa e Montalcino, dal Comune di Montalcino, dal Consorzio del Vino Brunello di Montalcino e realizzato da Opera Laboratori, nasce nel 2021 dal solido accordo fra le istituzioni coinvolte nell’intento di voler assicurare un futuro brillante e innovativo per Montalcino e il suo territorio.
L’obiettivo è quello di far conoscere in maniera articolata e profonda Montalcino attraverso un’esperienza completa che dal Brunello si apra verso la storia millenaria, l’archeologia, il patrimonio artistico, il paesaggio e la promozione degli altri preziosi prodotti di questa terra generosa che, nel corso dei secoli, l’uomo ha saputo amare
e valorizzare al meglio, coltivandola e custodendola come un tesoro ricevuto in dono.
Il Tempio del Brunello è dunque espressione de l’Oro di Montalcino, operazione culturale che intende raccogliere, comunicare, far conoscere e sperimentare, anche con l’aiuto delle più avanzate tecnologie, l’insieme delle potenzialità espresse da uno dei territori che per vocazione vinicola e per il fascino iconico delle linee del
paesaggio risulta già uno dei più apprezzati del mondo.
L’esperienza de l’Oro di Montalcino inizia dunque nell’ex complesso conventuale e monumentale di Sant’Agostino, cuore millenario e culturale della città. L’ex convento, risalente al tredicesimo secolo, quando a Montalcino è documentata la presenza dei primi padri agostiniani, si sviluppa accanto alla chiesa intitolata ai Santi
Filippo e Giacomo, nota come Sant’Agostino, scrigno di preziosi affreschi di scuola senese del secondo Trecento.
La dimensione accogliente e meditativa di InChiostro, primo chiostro coperto dell’ex convento, rappresenta il punto di partenza dei vari percorsi esperienziali: da qui, grazie all’applicazione ‘L’Oro di Montalcino’, sarà possibile essere guidati all’interno della chiesa di Sant’Agostino presentata da un video in cui Don Enrico
Grassini, responsabile dell’Ufficio Beni Culturali dell’Arcidiocesi, ne introduce le bellezze storico-artistiche.
Passando nel chiostro scoperto, quello chiamato un tempo il ‘chiostro d’estate’ del convento, si scende nel Tempio del Brunello; percorrendo verso il basso la scala, si percepisce un cambiamento di livello di profondità, una gradatio di clima, dalla luce alle tenebre, mentre i suoni della cantina rimandano anche alla ‘gradazione’ del
vino: tanto è profonda l’appartenenza del Brunello al territorio di Montalcino, quanto più consapevole e distintiva la personalità del vino.
Il Tempio del Brunello, il cui allestimento è stato realizzato da Opera Laboratori e per la parte multimediale da ETT, società leader rispettivamente nel settore museale e dell’innovazione digitale, si articola negli ambienti ipogei dell’ex convento, adiacenti alla sede del Consorzio del Vino Brunello. Il contributo del Consorzio per il
progetto, grazie alla competente e generosa consulenza del vice-presidente Stefano Cinelli Colombini e all’autorevole curatela scientifica di Gabriele Gorelli, primo Master of Wine italiano, orgoglio montalcinese, ha avuto un ruolo primario e determinante.
Accanto alla sede del Consorzio dunque, all’interno di quello che in passato era il Rex, il vecchio cinema di Montalcino, è come se oggi fosse custodito il segreto del Brunello, il vero Re del territorio. Ci si avvicina ad esso attraverso video immersivi che evocano I quattro pilastri, ovvero i concetti fondanti che hanno determinato
l’unicità del vino di Montalcino: il terreno, la biodiversità del territorio, il clima, il lavoro delle persone, il loro crederci e saperci fare in un’ottica di rispetto della tradizione, di scrupolosa e umile quotidianità e di lucida prospettiva futura. Tali concetti saranno ribaditi dalla chiarezza delle Voci del Brunello, uno scambio di battute tra coloro che nel mondo nel Brunello hanno portato novità ed energia positiva, solo persone vere, in qualità di rappresentanti di una comunità autentica.
Come i filari, solchi verdeggianti sul terreno, scandiscono e disegnano il territorio di Montalcino, si procede nello spazio successivo, chiamato Quadro divino, dove il visitatore può lasciare il ‘segno’ della sua esperienza lungo il percorso e mettere in gioco la propria creatività, sviluppando le sensazioni e le suggestioni ricevute nelle
precedenti esperienze.
Quadro divino dunque è il segno dell’esperienza sul visitatore, che a sua volta è invitato a lasciare il proprio segno nel luogo, un po’ come il percorso che ha compiuto sul territorio per arrivare a Montalcino. I colori, le immagini e le atmosfere vengono qui presentate in una vera e propria palette cromatica, l’identità visiva di Montalcino, da utilizzare in maniera libera ed emozionale. Ciascun visitatore potrà creare così, attraverso postazioni touch, la propria composizione artistica, che potrà essere inviata a parete e condivisa
tramite email e social.
Il terzo ambiente ipogeo, sostenuto da archi ogivali, che nelle forme rimandano a un calice rovesciato, è Calix. Qui, attraverso la tecnica del mapping accompagnata da suggestive sonorità realizzate appositamente per il Tempio del Brunello, il visitatore si troverà immerso in un’esperienza dal forte impatto emotivo: saranno
presentati capolavori artistici, espressione dell’ispirazione e del lavoro creativo che la terra di Montalcino ha saputo infondere nell’uomo. Dal paesaggio degli Effetti del Buon Governo si passa alle tavole trecentesche del miracolo delle Nozze di Cana e dell’Ultima Cena dove il vino viene servito nelle ceramiche analoghe a quelle
conservate all’interno del Museo di Montalcino.
La proiezione si conclude con la Madonna della Misericordia di Vincenzo Tamagni che idealmente protegge tutto il territorio di Montalcino, evocando la profonda devozione mariana della zona.
Risalendo, si arriva di nuovo nella luce del chiostro scoperto dove sarà possibile condividere e concludere l’esperienza, dialogando di cultura, d’arte e di vino mentre si sorseggia un calice di Brunello presso l’Enoteca Bistrot Caffetteria del Tempio del Brunello. Un luogo di divulgazione conviviale dove potersi avvicinare alla
conoscenza enologica a tutti i livelli.
Attraverso il dispositivo di applicazione mobile, infatti, sarà possibile rispondere a una serie di domande relative al proprio temperamento in modo da guidare il visitatore nella scelta del Brunello più in linea con la propria personalità. Si verrà poi guidati da sommelier professionisti e da
un sommelier digitale multilingua, che permetteranno di cogliere i gesti e le ritualità che accompagnano la degustazione, delineando le caratteristiche organolettiche del Rosso e del Brunello di Montalcino.
Passando di nuovo da Inchiostro verso l’uscita, attraverso l’applicazione mobile, quattro video interviste illustreranno gli ori di Montalcino. Miele, zafferano, olio e tartufi saranno presentati da Federico Ciacci, Marzio Saladini, Carlo Alberto Bindi e Paolo Valdambrini che racconteranno le proprietà, la storia, la tradizione dei
quattro prodotti, principi del territorio.
E ora è arrivato il momento di lasciare il complesso di Sant’Agostino e, per chi lo vorrà, proseguire il viaggio tra arte, storia, cultura e gusto, alla scoperta di ciò che rende unico Montalcino e il suo territorio. Attraverso l’applicazione mobile il visitatore sarà guidato verso i maggiori punti d’interesse geolocalizzati e commentati da schede testuali, audio, photo gallery e video che integreranno la visita: dalla cattedrale di San Salvatore al Palazzo Comunale di Montalcino, dall’Abbazia di Sant’Antimo fino a San Giovanni d’Asso, dal castello di Poggio
alle Mura fino al San Michele sperduto nel bosco, dall’Abbadia Ardenga fino a Montisi, si potrà abbracciare tutto il territorio comunale che si offre con fierezza e autenticità nel cuore.
Il Podere Casisano
Adagiata su una splendida terrazza naturale a 480 m di altitudine, la tenuta domina la zona sud-est di Montalcino, di fronte a Sant’Angelo in Colle e all’Abbazia di Sant’Antimo, estendendosi su 53 ettari, di cui 22 coltivati a vigneto.
Altitudine, vento e suolo donano ai vigneti di Casisano caratteristiche uniche. L’altitudine garantisce una maturazione ottimale delle uve. I freschi venti settentrionali incontrano qui la mite brezza marina di sud-ovest, generando audaci escursioni termiche. Il suolo, principalmente galestro composto da argilla e calce, arricchisce i vini di mineralità e salinità.
Il vezzo? La scelta delle botti francesi, per rendere il tutto più armonioso possibile.
La diversa età dei vigneti e la molteplicità dei suoli e delle altitudini creano così un’ampia espressione aromatica nella varietà Sangiovese, esaltata dal riposo nella quiete assoluta della cantina.
Il risultato è un vino Brunello vibrante ed elegante, tipico del suo territorio, perfetto connubio di buona struttura, acidità e longevità.
La degustazione di questo vino si è svolta in sincronia con l’arrivo di alcuni ciclisti della manifestazione Eroica: un esempio di valorizzazione del patrimonio ambientale, di stile di vita sostenibile, di ciclismo pulito che, guardando al passato, suggerisce il futuro. Per questo sempre più attenzione e visibilità vengono offerti alle aziende che si impegnano particolarmente nello sviluppo della sostenibilità ambientale.
Il successo internazionale è travolgente; lo testimoniano gli oltre 7000 iscritti a numero chiuso in arrivo da tutto il mondo e le 15000 persone, circa, che la prima domenica di ottobre rendono Gaiole in Chianti ancora più bella del solito. Le date sono diluite durante i mesi autunnali e primaverili, i percorsi sono di tutti i tipi, da quelli più semplici e corti adatti anche ai bambini, a quelli più impegnativi che possono arrivare fino a 200 km. Le soste, lungo i ristori, rendono la corsa ancora più corale e spensierata. Il Podere Casisano accoglie i ciclisti tra Brunello e prelibatezze, tra il calore toscano e la bellezza del panorama.