YourStyleSPECIAL #3 – Giacomo Urtis
Giacomo Urtis, il giovane e apprezzato chirurgo estetico di molte celebrità si racconta in esclusiva e ci apre le porte della sua casa milanese e del suo stile.
Come è nata la scelta d’intraprendere la carriera medica?
La medicina mi ha appassionato fin da piccolo. Inizialmente avevo intenzione di diventare chirurgo cardiaco, ma ben presto mi sono reso conto che il mio interesse verso la chirurgia estetica era troppo forte. La parte più soddisfacente della mia professione è la felicità che riesco a dare ai miei pazienti.
Quali sono le doti fondamentali che un chirurgo estetico deve possedere?
Per essere un buon medico estetico si ha bisogno di diverse doti, prima fra le quali, ovviamente, un certo senso estetico. Devi essere in grado di vedere immediatamente ciò che l’intervento andrà a fare. Poi, si ha certamente bisogno di una vasta conoscenza medica in molti settori quali l’anatomia, la guarigione delle ferite, la fisiologia e anche la psicologia. Devi sapere come eseguire le singole operazioni e comprendere i bisogni e le ragioni che motivano i pazienti. Essere disposti a servire la gente e prendersi cura di loro con umiltà e dedizione. La chirurgia e la medicina estetica possono creare dipendenza?
Tutto al giorno d’oggi può creare dipendenza, ma la chirurgia estetica non è necessariamente una cosa negativa. Al contrario, nasce come risoluzione di problemi estetici che spesso creano malessere profondo e disagio nell’individuo. La paura d’invecchiare è molto più diffusa di quanto si pensi e, da recenti studi, inizia a manifestarsi al compimento del ventinovesimo anno d’età. Ma il compito principale di un chirurgo che si rispetti è quello di far comprendere ai propri pazienti, che un buon uso dei trattamenti estetici aiuta probabilmente a sentirsi meglio, ma l’abuso degli stessi fa correre il rischio di non trovarsi più a proprio agio con l’immagine che lo specchio riflette.
Che ruolo hanno i programmi alla tv, il condizionamento della moda, le stars oggi nella scelta di un intervento estetico?
La chirurgia estetica è sempre più argomento di discussione ed analisi, anche a sfondo sociale, nei salotti televisivi, come su ogni altro mezzo di comunicazione. Ovviamente esistono i detrattori e i favorevoli. Tra di essi ci sono certamente i personaggi dello spettacolo e della moda poichè l’immagine, oltrechè il talento s’intende, è fondamentale in questo ambiente. Ad ogni modo posso dire che la medicina estetica sia ormai accettata e comune nella società di oggi, in particolare con l’avvento di procedure non invasive come Botox e filler. La chirurgia estetica può essere estremamente coinvolgente, le persone aspirano ad essere “belle” proprio come le celebrità più popolari. Ma come e perché accade questo? Si è diffuso un culto della celebrità, l’ossessione per la perfezione come se fosse risolutrice dei più svariati problemi e in grado di regalare la felicità. Molte ragazze e ragazzi hanno problemi di immagine a causa dei mezzi di comunicazione, nel senso che non si sentono mai abbastanza belle come le modelle o le attrici. Questo può portare le donne e anche gli uomini ad inseguire un sogno di bellezza che non sempre è possibile, e quindi si rivolgono alla chirurgia estetica. Ma la vera soluzione è l’accettazione di sé e la costruzione di una forte personalità. Potresti tracciare il profilo del tuo cliente medio?
Ho la fortuna di avere da me in studio una clientela molto variegata, donne, uomini, gente di spettacolo, imprenditori, casalinghe, impiegati, studenti, ciascuno ha le proprie ragioni. Più che il cliente medio, posso dirti che il desiderio che li accomuna un pò tutti è quello di sentirsi più in forma, più “freschi”. Quali interventi sono maggiormente richiesti?
Negli ultimi anni è cambiato l’atteggiamento verso gli interventi estetici, chirurgici e non chirurgici. Le statistiche mostrano che è diminuita la propensione per le procedure chirurgiche più invasive mentre sono aumentati gli interventi meno invasivi. Tra le operazioni più comuni per le donne sono il rimodellamento del naso, la mastoplastica addittiva e la liposuzione. Tra quelle meno invasive ci sono certamente il Botox e il filler. Naturalmente, ci sono molti trattamenti anticellulite, che sono tutti non invasivi, poichè vengono utilizzati gli ultrasuoni, la terapia laser, o un combinazione dei due. Tra i nuovi trattamenti, da qualche tempo è particolarmente richiesta la gluteoplastica, per un lato b più sodo e tonico o la laser lipolisi, per eliminare alcune piccole adiposità su ventre, addome e cosce. Tutti ormai conoscono l’uso del botox e dell’acido ialuronico ma le celebrità stanno anche utilizzando le cellule staminali e il sangue per creare una luminosità più giovane e sana, e al tempo stesso eliminando il rischio di effetti collaterali e reazioni.
Ci hai aperto le porte di casa tua posando con grande naturalezza per questo servizio fotografico, quale stile ti rappresenta al meglio?
La mia casa è il mio regno, e ne sono molto geloso, ma allo stesso tempo adoro circondarmi di amici e di gente che come me ama l’arte e le belle cose. Ho studiato personalmente ogni dettaglio, sia dell’ambulatorio di Corso Como, che della mia casa. Sono un appassionato della Provenza e mi sono rivolto ad artigiani locali per il mobilio total white che l’arreda.
Che rapporto hai con la moda e i mass media?
Bè, io adoro la moda! Mi piace soprattutto comprenderne i meccanismi e le ispirazioni. Mi capita spesso di presenziare alle sfilate di Milano, Londra e Parigi, quando gli impegni professionali me lo permettono. Negli eventi mondani e nella vita di tutti i giorni amo lo stile eclettico ed estroso di John Richmond, nel quale mi sento perfettamente a mio agio. Con i media poi ho un ottimo rapporto, è anche grazie anche a loro se ho potuto farmi conoscere meglio ed essere più vicino ai miei pazienti, attraverso le interviste, gli spazi televisivi e web nei quali cerco di rispondere a tutte le domande che mi vengono poste. Sei diventato un personaggio al pari dei tuoi clienti più famosi, che ruolo ha nella tua professione l’immagine?
Per un professionista, l’immagine non è certamente meno importante del talento. Attività professionale e immagine, devono risultare coerenti l’uno con l’altro. Con l’immagine trasmetto la mia precisa identità professionale. Dono un sorriso a chi modificando piccoli “difetti” estetici, trova sicurezza in se stesso. Io vivo d’immagine e talento professionale; credo sia importante curarsi, sia per se stessi che per gli altri. Che cos’è per te l’amicizia?
Il proverbio recita “ chi trova un amico trova un tesoro” e ritengo ci sia una profondissima verità in questo. Si tratta di un impulso privato e disinteressato . Qualcosa che accomuna due persone unite dalle medesime virtù e affinità, un sentimento lontano dalla ricerca dell’utilità. Un vero amico è quello capace di dirti la verità e non ingannarti con l’adulazione.
Cosa sognavi da bambino?
Non ho un ricordo preciso. So che da bambino sognavo di diventare grande. Ho sempre pensato che avrei fatto il medico! Ma ricordo anche che volevo diventare un personaggio famoso (ride). Che rapporto hai con lo scorrere del tempo?
Secondo la teoria della relatività di Einstein il tempo non esiste, non esiste lo spazio, ma qualcosa che chiama ‘spazio-tempo’. Questo mi ha lasciato sempre sconcertato. So che il tempo della vita non è lungo e lo spazio è limitato; la vita è breve come un sogno. Per questo ho deciso che solo il presente è reale, in questo momento e in questo spazio.
Cosa credi faccia di un artista, una Star?
Certamente un grande talento, ma anche la capacità di costruire la propria immagine e farla durare nel tempo e soprattutto l’essere unici. Intervista: Alessandro Nava;
Foto: Nicola Casini;
Clothes: John Richmond