Massimo Carlotto: Un attento osservatore della realtà
1 Ottobre 2016
Massimo Carlotto, classe 1956 nasce a Padova, dove vive e lavora. Negli anni ’70 la sua vita viene sconvolta da un noto e controverso caso giudiziario di cronaca nera, solo dopo numerose peripezie burocratiche e legali, nel 1993 il Presidente della Repubblica Oscar Luigi Scalfaro gli concede la grazia.
Ottenuta la libertà Massimo Carlotto si dedica alla scrittura e al giornalismo, contemporaneamente alla drammaturgia e sceneggiatura. Oggi è considerato uno dei migliori scrittori di noir a livello internazionale. Alcune sue opere sono state trasportate sul grande schermo quali: Il fuggiasco e Arrivederci amore ciao. Doveroso citare sue opere più significative: L’oscurità immensa della morte, La verità dell’Alligatore, Niente più niente al mondo, Cristiani di Allah, ai più recenti Le vendicatrici, Il mondo non mi deve nulla. A novembre è uscito il libro Per tutto l’oro del mondo con protagonista il suo personaggio più noto, l’Alligatore. Per chi non conoscesse l’Alligatore, chi è? Si chiama Marco Buratti e dopo essere stato, ingiustamente, per sette anni in carcere, una volta libero è diventato l’Alligatore. Un originale detective privato, ma senza licenza. Un uomo ossessionato dalla verità, il quale si è messo a servizio degli avvocati per fare da ponte tra il mondo della criminalità e quello della legalità. Usa le indagini per cercare di comprendere un mondo con cui non riesci più a fare i conti, conti troppo spesso insabbiati da una società di provincia bigotta e perbenista. Una società che non riconosce. I suoi romanzi sono sempre molto attuali. Con Per tutto l’oro del mondo, per quanto riguarda le rapine in villa, propone un punto di vista inedito. Com’è nato questo suo ultimo romanzo? Da una osservazione. Noi noiristi siamo osservatori attenti della realtà, ci caliamo nel territorio che vogliamo raccontare, prendendo spunto dalla cronaca cercando di riprodurla in modo abbastanza fedele alla realtà. La formula narrativa del noir è sempre una scusa per raccontare quello che c’è intorno a una storia criminale. Per tutto l’oro del mondo racconta un pezzo di tempo, un pezzo di luogo e di territorio per fare il punto su quello che è oggi il Nordest. È vero che tutti vogliono arricchirsi ma nessuno, purtroppo, paga per i propri crimini? Eh sì, sono finiti i tempi in cui uno paga quello che deve pagare. Oggi tutti cercano delle scappatoie, se le costruiscono già mentre delinquono. È un segno della modernità, uno dei peggiori segni. Diciamo che non esiste più la responsabilità personale, si tende sempre a diluirla. Secondo lei i perdenti trascinano nella propria rovina anche i vincitori? No. Secondo me i perdenti e i vincitori sono due categorie assolutamente distinte. Non ho mai assistito, né mai fatto caso, a perdenti che abbiano trascinato con sé i vincitori. Il sospetto è l’anticamera della verità? Secondo molti sì. (sorride divertito) Secondo me è pura follia, non può esserlo, ma per alcuni lo è. Nell’epilogo Per tutto l’oro del mondo ricompare Giorgio Pellegrini… cosa ci dobbiamo aspettare? Una storiaccia. Non mi piace Giorgio Pellegrini. Anch’io faccio fatica, però piace molto. D’altra parte è un personaggio utile per raccontare certi ambienti. Questa volta nessuno si risparmierà. Una storia al fulmicotone? Sì. Vedremo come andrà a finire. Molti dei suoi libri, specie quelli con protagonista Pellegrini provocano in me rabbia e impotenza. Quanto ama sgretolare le certezze del lettore? Credo che sia il compito del noir, alla fine il lettore dovrebbe farsi un sacco di domande, dovrebbe divertirsi da un lato e dall’altro dovrebbe uscire da questa esperienza di lettura con una serie di quesiti da risolvere. Riesce a tenere a bada i suoi personaggi? Più o meno fanno quello che dico io. Con i personaggi bisogna stare molto attenti. Il problema è che se sbagli, il lettore (specie con le lettrici visto che mi è capitato) te la fanno pagare. Un suo romanzo potrebbe esorcizzare la nostra paura del male? No, il contrario. Per esorcizzare la paura del male ci vuole un romanzo poliziesco è stato inventato apposta. Il noir è l’esatto contrario. I titoli dei suoi libri sono sempre molto accattivanti e perfetti. Un suo libro nasce dal titolo, titolo che in sé contiene già la storia oppure avviene il contrario? Nella storia compare già il titolo? Io prima ho bisogno della storia e poi della trama. Ma prima di cominciare, se non ho il titolo in testa non riesco a scrivere nemmeno una riga. Tutti i titoli dei miei libri sono nati da me, sono miei, tranne Il fuggiasco. A proposito del libro Il fuggiasco… Un titolo che consiglierebbe ai nostri lettori per avvicinarsi al suo mondo? Cristiani di Allah. Uno dei miei libri preferiti è Niente più niente al mondo, scritto circa 10 anni fa, ma sempre attuale… Niente, più niente al mondo è un verso tratto da Il cielo in una stanza di Gino Paoli: è la frase che ha fatto da colonna sonora al matrimonio della protagonista del libro di Carlotto. … nei suoi libri la donna esce spesso a pezzi. Se pensiamo alle donne di Giorgio Pellegrini, alla stessa protagonista del libro Niente più niente al mondo o Le Vendicatrici. A tal proposito quali accuse le vengono mosse, se le vengono mosse, che non condivide e perché? Non posso rinunciare a raccontare l’universo femminile perdente, quanto meno quello a stretto contatto con il mondo criminale. Io racconto le donne che vivono in un mondo maschile, la criminalità è fortemente maschile e maschilista. Le donne che ruotano attorno ad esso, subiscono questa violenza. È inutile raccontarcela. Cosa vorrebbe lasciare al lettore dopo aver letto un suo romanzo? Non ho un particolare desiderio nel lasciare qualcosa al lettore, di sicuro i miei libri lasciano un senso di inquietudine. Cos’è Sabot? È un progetto che si basa su esperienze e indagini per raccontare l’Italia di oggi. È un collettivo di scrittura che punta a “sabotare” l’esistente, il concetto di verità. Ci riesce? Sì. Attenzione, non vuole essere una collana, ma un progetto con una sua strada e precisa identità. Per ora funziona. Come funzionano da sempre i libri e la scrittura di Massimo Carlotto. Una continua riflessione su temi sempre dannatamente attuali. In attesa di leggere il suo prossimo libro con protagonista il tanto amatOdiato Giorgio Pellegrini, noi di StarsSystem vi abbiamo riassunto alcuni dei libri di Carlotto. Libri che vi consigliamo di leggere per avvicinarvi al mondo del noir italiano.Buona lettura a tutti
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