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Margaret Spada – Muore a 22 anni per una rinoplastica, il medico scelto su TikTok – ma che titolo è?

Margaret Spada – Muore a 22 anni per una rinoplastica, il medico scelto su TikTok – ma che titolo è?

Filippo Monzio
Margaret Spada

I giornali, i media ed internet sono pieni di articoli con un titolo simile, per aprire il racconto di Agata Margaret Spada, una ragazza siciliana di 22 anni che, dopo aver preso la decisione di sottoporsi ad un intervento di rinoplastica, il 4 novembre 2024 si reca a Roma. 

Da quello che è possibile riassumere attraverso le informazioni disponibili è che la paziente, a seguito della somministrazione dell’anestesia, abbia da subito incontrato complicanze che, purtroppo, si sono evolute nel decesso pochi giorni dopo. 

Margaret Spada – Una tragedia che si poteva evitare?

Siamo di fronte ad una tragedia, senza ombra di dubbio, che ha spezzato la vita di una giovane ragazza, del fidanzato, degli amici e della famiglia. Ma oltre a ciò, quello che mi stranisce sono tutti questi titoli, forniti da telegiornali, stampa e social media. 

“Ragazza di 22 anni muore per un intervento al naso, il chirurgo scelto su TikTok”: ma che titolo è? Cosa dovrebbe andare a significare la precisazione di aver trovato i contatti della clinica su una piattaforma social? Forse, la colpa di questa tragedia è per caso di Agata Margaret, che ha scelto frettolosamente ed on-line il professionista che le avrebbe fatto avere il naso dei suoi sogni? Oppure è forse colpa di TikTok, che ha dato spazio e visibilità a dei ciarlatani? 

Possiamo forse riconoscere una responsabilità ai social per la pressione alla quale sono sottoposte (soprattutto) le ragazze, spinte a rincorrere un ideale di bellezza elevato ed irraggiungibile, che può essere alla base della scelta di sottoporsi ad intervento di chirurgia plastica in sé e per sé, come lo possiamo fare per la nostra società in generale, ma non è la questione che vorrei approfondire.

La riflessione che mi preme è la seguente: i tempi cambiano, i mezzi di comunicazione cambiano, come cambia la modalità di raccogliere informazioni. Agli occhi delle generazioni meno avvezze ai social media questa ragazza sarà forse sembrata un’incosciente, che ha abboccato all’ennesimo presunto guru della bellezza, ma così non è secondo il mio punto di vista.

I social media oggi si stanno trasformando in motori di ricerca, dove ogni professionista, imprenditore o negozio può costruire una vetrina, per presentare la sua attività, il suo portfolio clienti ed i suoi servizi, per attrarre nuovo pubblico. Questo, tuttavia, non è sinonimo di nessuna garanzia di qualità e sicurezza, ma come non lo è nessuno spot televisivo, nessun cartellone pubblicitario nella stazione della metro, tantomeno una consulenza svolta di persona,faccia a faccia. Chiunque, resta libero di mentire. 

E non siamo di fronte a nulla di nuovo, perché le creme dimagranti vendute con televendite aggressive e martellanti non sono di certo una scoperta recente, come non lo sono la promessa di fornire presunti numeri vincenti da giocare alla lotteria. 

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Margaret Spada era solo una ragazza, che aveva scelto di ricevere un certo servizio da un certo professionista, regolarmente pagato, con soldi onestamente guadagnati. Non è lei che ha dato una laurea a chi le ha somministrato l’anestesia, non è lei che ha concesso i permessi all’ambulatorio per aprire, non è lei che ha qualificato come “idonei” i personaggi che avrebbero dovuto farle avere il naso tanto sognato, non è lei che avrebbe dovuto vigilare sulla regolarità della strumentazione, sulla liceità dei farmaci utilizzati o sulla presenza dei requisiti necessari ad esercitare la professione di medico chirurgo.

Saranno le autorità a decretare, a seguito delle dovute indagini, se ci sono state irregolarità o negligenza dei medici e, dunque, chi sia il colpevole di questa faccenda (o quantomeno se ci sia, perché come ogni chirurgo onesto dice, ogni intervento può avere dei rischi, seppur contenuti). 

L’unica cosa che per me sembra essere certa è che a non avere colpe è Agata Margaret, che qui è solo ed unicamente vittima, come erano vittime le persone che acquistavano le presunte creme dimagranti, i presunti numeri vincenti da giocare oppure i fantomatici amuleti contro il malocchio.

Quindi, alla fine dei conti, non c’è nessuna ragazza di 22 anni che è morta per aver scelto un chirurgo su TikTok. C’è solo una giovane donna che ha perso la vita, forse, per gli errori di qualcun altro. E tutti i suoi cari, che ora la piangono.

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