La resurrezione di Notre-Dame
Cinque anni dopo l’incendio che l’ha devastata, riapre l’emblematica cattedrale di Parigi, completamente restaurata. Un lavoro colossale e delicato che verrà svelato al mondo intero dal 7 dicembre. Notre-Dame di Parigi riacquisterà il suo fascino eliminando infine l’impalcatura che la circonda.
Costruita a partire dal 1160 in quasi due secoli durante il Medioevo e devastata durante la Rivoluzione Francese, fu poi restaurata dall’architetto Viollet-le-Duc nel 1845. Tuttavia il tempio dell’arte gotica era stato distrutto il 15 aprile 2019 a causa di un incendio. In meno cinque anni, grazie agli sforzi di 2.000 operai e artigiani è finalmente tornata a risplendere, nel luogo simbolo della città, la parte orientale dell’Île de la Cité.
“Sarà un momento magico!” promette Philippe Jost, responsabile dell’organo preposto alla conservazione ed al restauro della cattedrale.
Notre-Dame, finalmente riapre: all’interno della cattedrale le luci brillanti illuminano le pareti a contrasto con i colori vivaci delle vetrate.
Dopo un un bando pubblico per la sua ricostruzione, i funzionari di Parigi hanno deciso di ricostruire la cattedrale esattamente com’era, utilizzando esclusivamente i materiali tradizionali e le antiche tecniche di lavorazione . Circa 50 assi sono state appositamente forgiate in Alsazia per intagliare le travi in rovere massiccio per la navata centrale ed il coro utilizzando metodi che risalgono al XII secolo.
Le mura della cattedrale, le volte e le colonne sono state accuratamente pulite
su un’area di 42.000 mq . La maggior parte dei 90 oggetti segreti custoditi nella sacrestia, sono stati riutilizzati per le future funzioni religiose esattamente come prima del terribile incendio. Il sovraintendente Jost era fermamente convinto che Notre-Dame dovesse rimanere Notre-Dame, “ma il suo completo restauro lo rende diverso ai nostri occhi”.
Come la fenice che risorge dalla sua cenere, Notre-Dame de Paris scriverà un nuovo capitolo della sua storia, dove il passato, presente e futuro si incontrano.
Philippe Jost
Sul lato orientale del santuario si trova una delle più belle opere scultoree nella Cattedrale, “Il Voto di Luigi XIII”, contenente un Pietà in marmo. Una traccia di piombo dal fuoco nel palmo della mano di Cristo è stata simbolicamente conservata a ricordo di questo tragico evento.
La nuova cattedrale di Notre-Dame in cifre
5. Il numero di elementi bronzei che compongono i nuovi arredi del sistema liturgico della cattedrale (altare, ambone, presbiterio, battistero e tabernacolo).
Il tutto progettato dal Designer Guillaume Bardet, già noto per aver trasformato i giardini di Villa Medici a Roma in un salotto en plein air.
96. È l’altezza, in metri, del nuovo gallo dorato che si siede in cima alla guglia. Il gallo contiene reliquie salvate dall’incendio e un tubo sigillato contenente i nomi di ciascuno dei 2.000 operai coinvolti nella ricostruzione della cattedrale.
8000. Il numero di canne nel grande organo che sono state smantellate, pulite, restaurate e rimontate.
250. Il numero di chilometri di materiali sigillati e riparati durante il restauro.
5%. Il volume che le volte, ricostruite e dipinte in verde che perderanno nel corso degli anni il proprio colore, man mano che si asciugheranno, esattamente come quando la cattedrale fu costruita per la prima volta nel XII° secolo.
Il suono: un pilastro nel restauro per Mylène Pardoën
Ossa e sepolture non sono di interesse per Mylène Pardoën. archeologa del paesaggio sonoro presso la Maison des sciences de l’Homme a Lyon ed esperta scientifica per il restauro della cattedrale di Notre-Dame. Ciò che la appassiona è il suono! Scavando in tutti i tipi di fonti (testi, documenti iconografici, dipinti, sculture), si tuffa di nuovo nel passato di un monumento per comprenderne paesaggi sonori. Durante la ricostruzione del Notre-Dame ha posato i suoi microfoni vicino agli attrezzi dei carpentieri e dei fabbri che ricostruiscono nel rispetto dei materiali e tecniche dell’epoca, per registrare suoni del cantiere, che ritiene essere simili a quelli del XII secolo.